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Spalletti contro Haaland con una Nazionale a pezzi: i rischi di una partita già decisiva

Stretta tra dubbi, infortuni, rinunce e i timori per un avversario in forma e pericoloso, l’Italia di Spalletti affronta stasera alle 20.45 una partita che è diventata una trappola. Contro la Norvegia, già capolista a punteggio pieno del girone, servono i 3 punti: senza, si rischia un lungo inseguimento fino allo spareggio di novembre a Roma, con l’incubo di un altro fallimento mondiale che l’Italia non può permettersi.

Il clima attorno alla Nazionale è plumbeo: l’offesa pubblica di Acerbi, i tanti infortuni, le rinunce di chi ormai relega la maglia azzurra all’ultima voce dell’agenda, e una tifoseria che appare sempre più disillusa. Spalletti ha incassato in silenzio, finché ha potuto.

Cinque i convocati persi strada facendo, con la difesa ridotta all’osso: al centro, se non traslocherà Bastoni, il ballottaggio è tra il 21enne Coppola del Verona e il rientrante Rugani, fuori dal giro azzurro da 7 anni. A peggiorare le cose, anche l’infortunio dell’ultim’ora di Moise Kean, che ha lasciato il ct senza il centravanti titolare. (continua dopo la foto)

Spalletti ha cercato di resistere: “Mi ritengo fortunato, posso scegliere tra tutti i giocatori italiani”. Ma la misura è sembrata colma quando ha lasciato partire una frecciata carica di veleno: “Un giorno Acerbi mi spiegherà in cosa gli avrei mancato di rispetto. E io gli spiegherò chi davvero l’ha mancato a chi”. Poi un affondo anche a Mancini, accusato velatamente di aver messo un “like” di troppo ai messaggi di Acerbi.

Con 6 punti e +7 di differenza reti, la Norvegia vive questo match come una finale d’andata. Il ct Solbakken, tra le pagine del tabloid VG, posa baldanzoso su una Vespa con casco tricolore e un titolo eloquente: Cerca la vendetta. Il riferimento? Le tre eliminazioni mondiali subite dall’Italia ai danni della Norvegia (1938, 1994, 1998).

I norvegesi possono contare su un tridente pesante: Haaland (City), Sorloth (Atletico Madrid) e Odegaard (Arsenal). Una minaccia concreta per una Nazionale che incassa gol da 10 partite consecutive, fragile soprattutto sui calci piazzati. (continua dopo la foto)

Spalletti si affida a un undici fondato su Frattesi e Tonali trequartisti dietro a Retegui, con Barella e Rovella in mediana. Sulle fasce Udogie e Zappacosta, in vantaggio su Dimarco e Cambiaso, mentre la linea a tre Di Lorenzo-Coppola-Bastoni proteggerà Donnarumma.

L’unica riserva d’energia possibile arriva dall’orgoglio. Il ct l’ha detto chiaro: “Ci sono bambini di 10 anni che non hanno mai visto l’Italia al Mondiale”. Donnarumma, Tonali, Frattesi, Barella, Retegui: sono loro a dover spezzare questa maledizione. Perché stavolta, davvero, uscire dal fiordo di Oslo è fondamentale per il futuro del nostro calcio.

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