Il nuovo commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione dal Centro Tecnico Federale di Coverciano. “Essere qui è un’emozione indescrivibile”. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Leggi anche: Champions League: il calendario dei gironi di Napoli, Inter, Milan e Lazio
Leggi anche: Ufficiale: Pavard è un nuovo giocatore dell’Inter
E’ ufficialmente iniziata l’avventura di Luciano Spalletti come commissario tecnico della Nazionale. Questa mattina il tecnico azzurro è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione dal Centro Tecnico Federale di Coverciano.
Ad aprire la conferenza è stato il presidente della Figc Gravina, con queste parole: “Oggi inizia un nuovo capitolo della storia azzurra. Una storia lunghissima, importante, che appassiona milioni di italiani. Inizia l’era di Luciano Spalletti. In pochi giorni abbiamo dovuto rimediare a una crisi importante, imprevista, senza precedenti almeno per quanto riguarda alcune modalità. L’abbiamo affrontata con grande serietà, con silenzio e stile”.
Le parole di Spalletti
Spalletti si presenta così: “Voglio ringraziare il presidente per avermi dato questo bellissimo incarico e grazie a tutto lo staff della Federazione. Ho passato molto tempo in questo luogo, però essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione come CT della Nazionale è davvero un’emozione indescrivibile. Un sogno che parte da lontano: nel 1970, durante i Mondiali del Messico, andai a chiedere a mia mamma di farmi una bandiera dell’Italia per poter andare a festeggiare quel fantastico 4-3 contro la Germania. Ora questa bandiera dell’Italia la riporterò in campo quando andrò in panchina e spero di far rinascere quel sogno di poter portare questa bandiera in tutti i bambini italiani com’è successo a me”.
Sulla clausola – “Niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la scelta giusta e la cosa corretta da fare. Ci sono delle cose da mettere a posto: stanno lavorando gli avvocati e spero si possa arrivare il prima possibile alla miglior soluzione per tutte le parti”.
Sull’eredità di Mancini – “Da Mancini eredito una buona Nazionale. Lui ha vinto un Europeo, ha fatto un record di 37 risultati utili consecutivi e ha lanciato molti giovani. Poi bisogna cancellare l’amarezza di due risultati che ci sono successi, dobbiamo smettere di pensare di appartenere un calcio minore. Dobbiamo cercare di fare un calcio che piace a tutti. Vogliamo fare un calcio che somigli a una Nazione forte come l’Italia”.