Il 2026 di Jannik Sinner parte subito a mille: prima l’esibizione di Seul contro Carlos Alcaraz il 10 gennaio, poi l’avvio ufficiale della stagione con l’obiettivo di tornare numero uno del mondo e inseguire un traguardo che vale la storia del tennis. Anche nel nuovo anno, il duello con lo spagnolo sarà il filo rosso di una rivalità che ormai definisce un’epoca.
#Australia Jannik Sinner si trasferirà in Corea prima di partire per l’Australia, dove si preparerà per lo Slam. L’adattamento in Australia durerà alcuni giorni, permettendogli di acclimatarsi alle condizioni e alla nuova ambientazione. https://t.co/EYMRVzANjJ
— Zazoom Social News 🌐 (@zazoomblog) December 31, 2025
Sinner e Alcaraz si ritroveranno ancora una volta uno di fronte all’altro, amici fuori dal campo e rivali feroci dentro. In palio non c’è solo il ranking Atp, ma qualcosa di più grande: il Career Grand Slam, l’impresa di vincere almeno una volta tutti e quattro i tornei Major.
Dopo Seul, la prima occasione ufficiale sarà per lo spagnolo agli Australian Open, Slam in cui non è mai andato oltre i quarti di finale. Subito dopo toccherà a Sinner, con i riflettori puntati sul Roland Garros, il tassello mancante per completare il poker.
La terra rossa di Parigi resta una ferita aperta. Nella finale del 2025 Sinner ha avuto tre match point contro Alcaraz, senza riuscire a chiudere. Un dettaglio che pesa e che alimenta la voglia di rivincita. Vincere il Roland Garros significherebbe non solo completare il Career Grand Slam, ma entrare in un club ristrettissimo.
Nell’Era Open ci sono riusciti solo Agassi, Federer, Nadal e Djokovic. Un elenco che spiega da solo la portata dell’obiettivo e il valore simbolico di quell’eventuale successo.
Il 2026, però, non sarà solo una caccia agli Slam. La battaglia per il primo posto del ranking Atp accompagnerà tutta la stagione. Dopo gli Australian Open, Sinner avrà un vantaggio strategico non banale: a causa della squalifica legata al caso Clostebol, non dovrà difendere punti fino agli Internazionali d’Italia.
Un fattore che gli permetterà di programmare con attenzione il calendario, dosando energie tra Masters 1000 e Slam e tentando l’assalto al trono con una gestione più lucida delle forze. Il copione è scritto, ma il finale no. Una cosa, però, è certa: anche nel 2026 il tennis mondiale parlerà soprattutto la lingua di Sinner e Alcaraz, in una sfida che va ben oltre i numeri e le classifiche.
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