Altro che tombola. A fine anno il passatempo preferito dei grandi della Serie A è lo Scarica-scudetto. Tutti a indicare un altro come favorito, tutti a fingersi outsider. A parole. Perché poi, sotto sotto, la musica è un’altra. Molto diversa. E molto più rumorosa.
I numeri impressionanti di Davide Bartesaghi alla sua prima stagione da titolare in Serie A:
— Antonio Belloni (@AntoBelloni01) December 30, 2025
🥇Tra i Difensori U-23 per Cross Riusciti (15)
🥇Tra i Difensori U-23 per Passaggi Chiave (17) È 3º dietro a Nico Pàz e Yildiz tra i giocatori U-21
🥇Per Gol tra i Difensori U-23 (2)… pic.twitter.com/mKH97FgRWT
Il copione è rodato. Marotta incorona il Napoli. Conte spiega che Inter, Milan e Juve hanno un altro passo. Allegri abbassa l’asticella del Milan alla zona Champions. Spalletti si nasconde dietro l’iperbole. Gasperini fa il contabile dei valori. Dichiarazioni educate, prudenti, apparentemente sincere. Apparentemente.
Marotta: l’Inter si sente ingiocabile, forte di un blocco collaudato e di Lautaro che segna anche a occhi chiusi. Altro che Napoli favorito: l’idea è guardare gli altri dallo specchietto. Conte: altro che prudenza. Nella sua testa ha già messo in fila mezzo campionato. Si nasconde perché deve, non perché vuole. Sa di avere benzina, uomini e ritorni di giocatori importanti. E si diverte a fare il teatrino. (continua dopo la foto)

Allegri: minimizza, ma pensa alla vecchia maniera. Meno spettacolo, più difesa, e via di corto muso. Gli altri fanno le coppe, lui conta i punti. E sogna festeggiamenti lunghi. Spalletti: dice che può vincere solo se gli altri smettono di giocare. In realtà è convinto di avere un’arma che pochi hanno: Yildiz. E pure qualche sorpresa pronta a esplodere. Invisibile? Solo a chi guarda male.
Gasperini: parla di valori inferiori, ma pensa al lavoro. Pressing, intensità, fatica. E con un paio di attaccanti veri si sente pronto a trasformare la corsa scudetto in un incendio controllato.
Lo Scarica-scudetto è una farsa collettiva, utile a togliere pressione e a caricarla sugli altri. Nessuno ci crede davvero, ma tutti continuano a recitare. Perché nel calcio, come a poker, chi mostra le carte per primo di solito perde. Fidatevi: dietro i sorrisi e le frasi fatte, la pensano esattamente così. E non vedono l’ora di dimostrarlo sul campo.
Leggi anche:
- Juventus, mercato creativo per Spalletti: tre acquisti per l’assalto alla vetta
- Roma cinica, Genoa travolto: De Rossi ko all’Olimpico