
Il dolore di Vittoria Grassi, tra pista e ricordi
Quando la notizia è arrivata, Vittoria era in pista, impegnata negli Europei su pista giovanile in Portogallo. «Mi hanno chiamato i miei genitori. Non volevano che lo sapessi attraverso i social», racconta con lucidità spezzata alla Gazzetta dello Sport. Ha cercato di tenere lontano il mondo digitale, come se potesse proteggerla da una verità troppo grande da affrontare.
«Ha perso la vita mentre faceva ciò che amava di più? Sì, ci ho pensato, e sono sicura che fosse felice, negli ultimi istanti della sua vita». L’ultima volta che si sono visti è stata in Friuli, ai campionati italiani su strada. Lui correva il giorno dopo, ma era andato a vederla. Un gesto semplice, ma denso di significato.
«Stamattina uscire in bici, anche se solo per venire qui in pista, mi ha fatto un certo effetto. Sapere che Samuele il giorno prima era nella mia stessa situazione, in bici, mi colpisce». In queste parole, c’è tutto: la tenerezza, la consapevolezza e l’incolmabile vuoto lasciato da una perdita prematura.
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