L’obiettivo è Parigi, la terra rossa del Roland Garros che lo ha visto trionfare nell’ormai lontano 2009 (a fronte delle quattro finali perse contro Rafa Nadal). Roger Federer d’altronde non si è mai nascosto, in questo senso, e coerentemente non sembra farsi molti scrupoli nel dettare condizioni e nella definizione dei propri impegni futuri. Che lo porteranno a Dubai nei prossimi giorni, e – purtroppo per noi (italiani) – al Mutua Madrid Open.
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All’inseguimento della vittoria numero 100
Nella capitale dell’omonimo Emirato, lo svizzero vive già per molti mesi all’anno, soprattutto quelli invernali, per godere al meglio dei suoi periodi di riposo. E così aveva promesso di fare anche nel 2019, per iniziare da lì il suo percorso. Che lo riporterà sulla terra rossa dopo tre anni e che dovrebbe fargli raggiungere la fatidica cifra di 100 tornei ufficiali ATP vinti (e avvicinare il recordman Jimmy Connors, con 109). “Sono in una fase nella quale voglio divertirmi”, aveva dichiarato a Melbourne qualche settimana fa per spiegare le sue decisioni in merito alla programmazione degli impegni.
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Il calendario di Roger Federer
Confermata dunque la sua presenza al Dubai Tennis Championships, in programma da lunedì 25 a sabato 2 marzo (ma le donne hanno già iniziato a giocare, o terminato, come nel caso della testa di serie Naomi ÅŒsaka eliminata ai sedicesimi). Poi, chissà … “Il mio obiettivo è vincere un torneo prima possibile, preferibilmente a Dubai o Indian Wells”, aveva detto, scatenando le aspettative del direttore del torneo Salah Talhak pronto a ricordare che “Roger si allena a Dubai regolarmente fuori dalla competizione, è un nostro grande amico e questo torneo è uno dei suoi preferiti nel circuito” e ad augurarsi persino che il campione potesse godere di un sorteggio fortunato che gli permettesse di arrivare in finale, e vincerla.
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E Roma spera…
Sicuramente sono in molti a pensare al ritorno di immagine e pubblicitario che avrebbe poter associare il nome del proprio torneo alla centesima vittoria dell’attuale numero 7 del ranking. Che con le sue dichiarazioni (“Dopo il torneo di Dubai, andrò a Indian Wells e Miami. Poi parteciperò a un paio di tornei sul rosso prima di Parigi”) ha prodotto più di un effetto. Dal risentimento del direttore del torneo di Acapulco, Raul Zurutuza (“giocare a Dubai è un bene per lui, ma un male per noi”) all’entusiasmo del presidente onorario di quello di Madrid, Manolo Santana: “Federer ha ancora quell’inconfondibile classe, il talento innato che lo ha reso uno dei migliori di tutti i tempi. Essere in grado di godersi il suo tennis è qualcosa che nessun fan di questo sport dovrebbe perdersi”.
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Intanto, il 4 marzo ci sarà il BNP Paribas Open di Indians Wells e il 18 dello stesso mese il Miami Open presented by Itaú. Poi dal 3 al 12 di maggio, il torneo alla Caja Mágica del Manzanares Park Tennis Center. Troppo a ridosso degli Internazionali BNL d’Italia del Foro Italico, purtroppo, che si svolgeranno dal 6 al 19 maggio. “Hai scritto la storia del tennis e giocherai di nuovo sulla terra – ha cercato di convincere il campione svizzero il direttore di SuperTennis Piero Valesio. – A Parigi le condizioni sono simili… Quest’anno hai anche detto che vuoi divertirti, e quale posto migliore se non Roma?“. Un tentativo disperato, ma che potrebbe dare i suoi frutti magari l’anno prossimo, sperando di poter dar credito alle parole dello stesso Federer: “Continuo la mia carriera. Sono motivato, mi sento bene e non vedo l’ora che arrivi il futuro”.
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