Gianluca Rocchi lancia la sua battaglia contro i simulatori e gli accentuatori, invitando a stigmatizzare in tv, sui giornali e sul web certi comportamenti che minano il fair play. L’iniziativa dell’ex arbitro punta a creare un effetto deterrente sui giocatori che tentano di trarre vantaggio da sceneggiate.
Serie A, Rocchi avvisa: “Smettiamola con le simulazioni: sono il peggio”#SempreMilan #ACMilan #Milan https://t.co/dRGr0vLPfj
— PianetaMilan.it (@PianetaMilan) December 10, 2025
La lotta è già partita a livello internazionale con l’IFAB, l’organo legislativo del calcio, e con Pierluigi Collina, capo degli arbitri FIFA. Tra le novità in sperimentazione c’è lo stop di due minuti a bordo campo per i giocatori che ricevono cure dallo staff medico, misura testata finora in Coppa d’Arabia.
L’IFAB valuta anche ulteriori cambiamenti regolamentari, con un occhio al prossimo Mondiale. Tra le idee sul tavolo: estendere il controllo Var ai calci d’angolo e ai casi di espulsione da secondo cartellino giallo, così da evitare ingiustizie derivanti da errori in queste situazioni.
Durante l’incontro a Lissone, Rocchi ha condiviso anche alcune statistiche. In Serie A, nelle prime 14 giornate di campionato, il Var ha corretto l’85,4% degli errori rilevati sul campo. Contrariamente alla percezione comune, la tecnologia interviene più frequentemente in Champions League che nel nostro torneo.
Nonostante i progressi del Var, la Serie A presenta alcune criticità. Il tempo effettivo di gioco è il più basso tra i cinque principali campionati europei, mentre la media di falli a partita (25,44) supera quella di Premier League (21,25) e Bundesliga (21,27). Secondo l’AIA, il problema non è solo arbitrale: il livello generale della Serie A si è abbassato negli ultimi anni e una minor qualità dei protagonisti porta a un maggior numero di infrazioni.