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Rabiot vince la causa contro il PSG, risarcimento record: ecco quanto riceverà

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La saga legale tra Adrien Rabiot e il Paris Saint-Germain (PSG) ha raggiunto un nuovo capitolo, culminato in una sentenza d’appello che non solo dà ragione al giocatore, ma segna un precedente significativo nel mondo del calcio. Dopo anni di aspre battaglie, il tribunale d’appello di Parigi ha condannato il club parigino a versare un risarcimento record.

Rabiot vince la causa con il PSG: risarcimento record

Il PSG dovrà versare ben 1,3 milioni di euro all’attuale centrocampista del Marsiglia, a cui si aggiunge una clamorosa riqualificazione del suo rapporto di lavoro in un contratto a tempo indeterminato. Questa decisione, che si distacca dalla prassi consolidata nel settore, rappresenta una vera e propria rivoluzione, mettendo in discussione le dinamiche di potere tra club e calciatori.

Il contenzioso affonda le sue radici nel dicembre 2018, quando Rabiot, allora un pilastro del centrocampo del PSG, si vide escluso dalla rosa per aver rifiutato di firmare un rinnovo contrattuale. Una scelta che il club, in un gesto di ritorsione, tradusse in un vero e proprio ostracismo: il giocatore non fu più convocato fino alla scadenza del contratto, nel giugno successivo. Per gli avvocati di Rabiot, si trattò di un abuso di potere da parte del datore di lavoro, una condotta che ledette diritti fondamentali comparabili a quelli previsti in un classico rapporto di lavoro. L’indennità per “abusi di potere da parte del datore di lavoro”, come indicato dalla corte, fu invocata non solo per il danno economico, ma anche per il danno all’immagine subito dal calciatore.

Il PSG, di proprietà dell’emiro del Qatar, è stato condannato a versare una cifra dettagliata che include diverse voci di risarcimento:

  • 341.000 euro come indennizzo di riqualificazione.
  • 683.000 euro per compensazione di preavviso.
  • 68.000 euro per congedi non retribuiti.
  • 64.000 euro di stipendi arretrati.
  • 60.000 euro di premi mensili.
  • 10.000 euro per danni e interessi legati a un’esecuzione sleale del contratto di lavoro.
  • 5.000 euro di spese legali.

Il precedente

La sentenza del tribunale d’appello non si limita a risarcire Rabiot, ma lancia un chiaro messaggio all’intero sistema calcistico. Sebbene non significhi che ogni contratto a tempo determinato dei calciatori possa essere tramutato in uno senza scadenza, la decisione mette in guardia i club da trattamenti punibili, indipendentemente dalla natura dell’accordo. È un monito affinché le società non si sentano al di sopra delle leggi che tutelano i lavoratori, anche in un settore atipico come quello sportivo professionistico. La riqualificazione del contratto di Rabiot a tempo indeterminato è il simbolo più potente di questa svolta, un riconoscimento che il rapporto tra un club e un giocatore, pur con le sue specificità, non può prescindere dai principi fondamentali del diritto del lavoro.

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