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Perché il Napoli vola in campionato e inciampa in Champions

Il contrasto tra il Napoli brillante in Serie A e quello spaesato in Champions League torna a farsi vedere, puntuale come sempre quando si parla di Antonio Conte. La squadra domina in Italia, ma in Europa continua a camminare con un passo lento, quasi svogliato. La sconfitta del Da Luz riporta in superficie una questione che accompagna da anni la carriera dell’allenatore.

In campionato il Napoli tiene una media di 2,21 punti, ritmo da titolo, con la proiezione a 84 punti che lo scorso anno sarebbe valsa lo scudetto. In Champions, invece, il rendimento crolla: 7 punti in sei partite, media di 1,17. Il percorso europeo si sta trasformando in un labirinto, complicato da prove opache e da una tenuta mentale che sembra evaporare lontano dal Maradona.

La squadra appare solida e compatta in Italia, mentre in Europa mostra un lato fragile: a Eindhoven era stata travolta dal Psv, a Lisbona è sembrata stanca, imprecisa, scollegata. L’unico lampo d’orgoglio resta la gara dell’Etihad contro il City, giocata in dieci dopo l’espulsione di Di Lorenzo.

La storia europea di Conte non aiuta a rassicurare l’ambiente. Il tecnico ha costruito successi nazionali in Italia e in Inghilterra, ma la Champions gli è sempre rimasta distante. L’unico acuto risale ai quarti del 2013 con la Juventus. Poi solo ottavi o addirittura eliminazioni ai gironi, come accaduto con Juventus 2014, Inter 2020 e 2021.

A Napoli la priorità resta il campionato, ma De Laurentiis pretende un percorso europeo almeno dignitoso: servono punti, prestigio e soprattutto quegli introiti fondamentali per la crescita del club. E qui il rendimento non sta dando risposte convincenti. (continua dopo la foto)

Il ko di Lisbona ha prodotto un altro segnale inquietante: cinque sconfitte consecutive in trasferta in Champions, un record negativo nella storia del Napoli. Nessuna vittoria lontano da casa e la qualificazione ai playoff che ora si complica.

Il 20 gennaio ci sarà il Copenaghen in Danimarca, uno scontro da dentro o fuori. Poi il Chelsea al Maradona. Un calendario che non perdona e che impone al Napoli di ritrovare subito una dimensione europea credibile. Se davvero vuole compiere il prossimo passo, la squadra di Conte deve smettere di essere doppia: brillante in Italia, smarrita in Europa. Perché la Champions, come sempre, non aspetta nessuno.

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