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Panatta piange l’amico Pietrangeli: “Ci beccavamo, ma era un gioco tra noi”

Adriano Panatta ha ricordato questa mattina Nicola Pietrangeli, scomparso a 92 anni, con parole cariche di affetto e di nostalgia. Intervenuto in diretta a “Storie Italiane” su Rai1 con Eleonora Daniele, il tennista romano ha descritto l’amico come un personaggio straordinario, capace di lasciare un segno tanto nel tennis quanto nella vita privata.

“Nicola era il mio amico, anche se ci beccavamo ogni tanto, ma era un gioco che facevamo”, ha raccontato Panatta, sottolineando il loro rapporto fatto di ironia, confidenza e complicità.

Panatta ha ripercorso i primi anni di Pietrangeli, ricordandolo come un ragazzo di 17 anni già promessa del tennis al Parioli, quando lui stesso era appena nato. Ha spiegato come tra i due ci fosse stato quasi un naturale “passaggio di consegne”, vissuto però senza competizione amara, ma con un rispetto reciproco che li ha portati a condividere partite, risate, vacanze e una lunga amicizia. (continua dopo la foto)

“È stato un campione assoluto che ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere”, ha detto Panatta, evidenziando l’eredità sportiva lasciata da uno dei più grandi tennisti italiani di sempre.

Nel ricordo è emerso anche il lato più umano e fragile dell’ex campione, segnato dalla morte del figlio Giorgino. Panatta ha rivelato quanto quell’evento avesse segnato profondamente Pietrangeli: un dolore che negli ultimi tempi aveva pesato sul suo umore e sulle sue energie.

“L’ultima volta che l’ho chiamato, pochi giorni fa, gli ho detto ‘alzati dal letto, accidenti a te’. Lui mi diceva che non voleva alzarsi”, ha raccontato Panatta, aggiungendo però che, nonostante tutto, Pietroangeli “ha fatto una vita bellissima”.

Un addio raccontato con sincerità e con la voce di chi ha perso un amico vero, oltre che un punto di riferimento del tennis italiano.

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