E’ stata scritta una pagina importante nella storia del calcio femminile. Nouhaila Benzina, difensore del Marocco, è stata la prima donna a scendere in campo con l’hijab in una partita di Mondiale femminile. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
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Un’altra pagina di storia è stata scritta nel calcio femminile. Nouhaila Benzina, difensore del Marocco, è scesa in campo con l’hijab. E’ la prima donna a farlo nella storia del Mondiale femminile. Dopo aver saltato la prima gara, la giocatrice dell’Association’s Sports of Forces Armed Royal è scesa in campo contro la Corea del Sud nel match vinto dalle marocchine per 1-0.
Dal 2014, l’hijab, uno dei tradizionali veli tipici della cultura islamica (quello che garantisce la copertura minima richiesta dai canoni religiosi mussulmani), può essere utilizzato in campo. La Fifa ha revocato il divieto precedentemente imposto per “motivi di salute e sicurezza”. Si tratta di un’importante reazione, avvenuta dopo le proteste di attivisti, atleti, funzionari governativi e membri del mondo del calcio. Questo cambiamento ha permesso l’utilizzo dell’hijab in competizioni ufficiali, eliminando il divieto precedentemente imposto dalla Fifa. Tuttavia, in alcuni paesi, come la Francia, il divieto persiste ancora.
Il percorso del Marocco ai Mondiali
Dopo la vittoria contro la Corea del Sud, rimangono intatte le speranze del Marocco di qualificarsi agli ottavi di finale del Mondiale. L’obbligo sarà quello di battere la Colombia nell’ultima partita del girone. Il Marocco, ricordiamo, è la prima nazione araba o nordafricana a qualificarsi per la Coppa del Mondo femminile.
Il capitano Ghizlane Chebbak ha così dichiarato prima del torneo: “Siamo onorati di essere il primo Paese arabo a prendere parte alla Coppa del mondo femminile e sentiamo di dover assumerci una grande responsabilità per dare una buona immagine, per mostrare i traguardi raggiunti dal team marocchino”.