
NBA, notte a due velocità: sembrava una partita, è diventata un’esecuzione. I Pacers travolgono Cleveland con una furia da tornado che si abbatte sulla serie, e fa sprofondare i sogni di gloria dei Cavaliers. Alla Gainbridge Fieldhouse di Indianapolis va in scena una lezione di intensità, gioco di squadra e fame. E mentre Indiana vola verso la finale di Conference, Cleveland si ritrova in ginocchio e con Donovan Mitchell zoppicante.
Indiana Pacers guard Bennedict Mathurin was ejected in the first quarter of Game 4 on Sunday for hitting Cleveland Cavaliers backup De'Andre Hunter in the chest with a closed fist. https://t.co/tWRu1aqQ6N
— WTHR.com (@WTHRcom) May 12, 2025
Risultato: Indiana-Cleveland 129-109 (Serie: 3-1 Pacers)
Partita senza storia: Indiana avanti di 41 punti all’intervallo (80-39), con i Cavs travolti su ogni lato del campo. L’inizio è una sassata: 14-5 Pacers, poi un’escalation continua di giocate, ritmo folle e una coralità offensiva implacabile. Cleveland? Annichilita. Mitchell non rientra dopo la pausa lunga per un fastidio alla caviglia sinistra – la stessa che già lo aveva fermato a fine stagione – e i compagni sembrano smarriti. Finisce 129-109, ma lo scarto in termini di gioco e andamento del match è stato molto più netto.
Una macchina da guerra. I Pacers giocano in trance agonistica, trascinati dall’entusiasmo del pubblico e da un sistema che non dipende da un singolo uomo, ma da un’intesa collettiva inarrestabile. 80 punti nel primo tempo, 25 assist in 24 minuti: primati da playoff.
Anche l’immancabile rissa, che si verifica un po’ troppo spesso durante gli incontri di questi play-off, non spegne il fuoco: Ben Mathurin viene espulso per un pugno, ma il gruppo non perde un colpo. Difesa feroce, attacco scintillante e pubblico in delirio. Un treno ad alta velocità.
NBA, la resa senza appello di Cleveland
Cleveland invece crolla senza lottare, incapace di reagire, di trovare un’anima, una scossa, un’idea. Mitchell si ferma, ma prima aveva fatto poco. Garland, Mobley, Allen: tutti sotto tono. Ty Jerome, candidato a sesto uomo dell’anno, un fantasma. Coach Atkinson, allenatore dell’anno, osserva impietrito il naufragio. Non ci sono scuse: un crollo mentale e tecnico.
Indiana si porta avanti 3-1: una statistica difficile da ribaltare per i Cavs, visto che il 95% delle squadre in vantaggio 3-1 chiude la serie. Gara 5 si gioca a Cleveland, nella notte tra martedì e mercoledì (ore 1 italiane): sarà l’ultima chiamata per evitare il baratro. Ma servirà un miracolo, e un Mitchell sano, per evitare che questa stagione si chiuda amaramente.
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