Il momento non consente distrazioni. Il Napoli arriva a Riad con la sensazione netta di trovarsi davanti a un bivio: continuare a scivolare o invertire subito il trend. Antonio Conte lo sa bene e concentra tutto su due nomi chiave, Lobotka e Lukaku, simboli di un possibile rilancio dopo le ultime due sconfitte consecutive e il ko di San Siro contro il Milan.
#Cannavaro: "Il #Napoli è forte quanto l'Inter ma Conte ha un limite. Sul Milan…" https://t.co/Nldfxek5B6
— CalcioNapoli1926.it (@cn1926it) December 17, 2025
Se potesse, Conte si sarebbe portato il Maradona in Arabia Saudita. In casa gli azzurri non sbagliano quasi nulla, lontano da Napoli invece i problemi restano evidenti. Per questo i rientri di Lobotka e Lukaku rappresentano una boccata d’ossigeno in un momento in cui la spia delle energie era sul rosso.
Lo slovacco, rientrato per uno spezzone a Udine, è pronto a riprendersi il ruolo di metronomo del centrocampo. Il belga, reduce da un lungo stop, non partirà titolare ma può diventare un’arma preziosa a gara in corso. La partita di Milano ha detto due cose: il Milan punisce se trova spazio, ma il Napoli ha dimostrato di poterlo mettere in difficoltà quando riesce a tenere ritmo e compattezza.
La formazione resta un rebus fino all’ultimo allenamento. Conte deve sciogliere nodi soprattutto sugli esterni. A sinistra ballottaggio aperto tra Olivera e Spinazzola, con il primo frenato da un lieve risentimento al polpaccio. Più avanti, le opzioni si intrecciano: Politano a destra, Spinazzola alto a sinistra oppure Neres su quella fascia.
La certezza riguarda McTominay, che con il ritorno di Lobotka potrà tornare a fare la mezzala con maggiore libertà. Davanti toccherà a Hojlund il lavoro sporco: allungare il Milan e provare a rompere linee che si annunciano strette e aggressive.
Napoli, serve un cambio di passo
Il problema più grande, però, non è solo tattico. Il Napoli deve ritrovare continuità. Sette sconfitte stagionali tra campionato e Champions, il doppio ko contro Benfica e Udinese, pause inspiegabili dentro le partite e difficoltà evidenti quando va sotto nel punteggio. In una gara secca, questi limiti possono diventare fatali.
L’assenza di Anguissa ha amplificato tutto. Era il vero punto di rottura, l’uomo ovunque, fondamentale in fase difensiva, offensiva e sui calci piazzati. Un sostituto vero non c’è e spetta a Conte trovare una soluzione credibile. Ora o mai più, davvero. A Riad, il Napoli si gioca molto più di una partita: si gioca la possibilità di ripartire.
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