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Milano-Sanremo, tre fenomeni per una corsa da ricordare

Ciclismo, secondo Aldo Grasso, giornalista del Corriere della Sera, la Milano-Sanremo andata in scena sabato potrebbe essere stata la più spettacolare e audace degli ultimi anni. Non si tratta di nostalgia o di facili paragoni con il passato, ma di una realtà evidente: Tadej Pogacar, Mathieu van der Poel e Filippo Ganna hanno ridefinito i confini della Classicissima, trasformandola in un duello destinato a rimanere nella memoria collettiva.

A ribaltare ogni pronostico è stato l’attacco anticipato di Pogacar sulla Cipressa, un’azione inedita che ha spezzato il ritmo tradizionale della corsa, di solito decisa sul Poggio. La sua accelerazione brutale ha costretto il gruppo a una reazione immediata, ma solo due uomini hanno saputo rispondere alla sfida: Van der Poel e Ganna, gli unici capaci di reggere l’impeto dello sloveno.

Dopo 288 chilometri di battaglia sotto la pioggia lombarda e il cielo cupo della Riviera ligure, la corsa si è decisa negli ultimi 300 metri. È stato lì che Mathieu van der Poel ha sferrato l’attacco decisivo, lasciando Pogacar e Ganna senza possibilità di replica.

Milano-Sanremo, tre eroi per una corsa leggendaria

La sua reazione all’arrivo, con le mani sul volto, ha raccontato più di mille parole: incredulità, emozione, consapevolezza di aver scritto una pagina storica del ciclismo. Sì, perché si è trattato di una corsa epica grazie alla straordinaria prestazione di tre campioni che hanno regalato emozioni a non finire.

Come evidenziato da Grasso, la Milano-Sanremo non è solo una corsa, ma un’arena in cui ogni campione si mette in gioco e traccia il proprio destino. E in questa edizione, tre fenomeni hanno trasformato il mito in realtà.

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