
Theo Hernandez e il Milan sono ai titoli di coda. L’addio del terzino francese è ormai solo questione di tempo. I colloqui andati in scena negli ultimi giorni tra il club rossonero e l’entourage del giocatore hanno prodotto una frattura profonda, difficilmente ricomponibile.
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— Milan News 24 (@Milannews24_com) June 2, 2025
🔴⚫Theo Hernandez Milan
❗Tre nomi per la sostituzione
Il contratto del numero 19 scade nel 2026, ma ogni tentativo di rinnovo si è infranto su una distanza economica abissale: Theo ha chiesto un ingaggio tra i 7 e gli 8 milioni di euro, il Milan ha risposto con 4 milioni, meno di quanto guadagna oggi (4,5). È finita, dunque. Un addio freddo, senza abbracci. A oggi, l’unico club che si è mosso in maniera concreta è l’Al Hilal, ma Theo non è pronto a fare le valigie per l’Arabia Saudita.
Il suo desiderio è restare in Europa, possibilmente in un club che giochi la Champions. Il Milan, consapevole di avere sempre meno potere contrattuale, dovrà fare i conti con una scadenza ravvicinata e con la necessità di monetizzare subito, per evitare di trovarsi fra un anno con il giocatore che se ne va a zero.
Intanto il progetto Allegri-Tare sta prendendo forma proprio partendo dal reparto arretrato, che ha tradito più di una volta nella stagione passata. Troppi gol evitabili, troppi blackout. Il nuovo Milan ha un mantra: solidità. In agenda c’è già un primo incontro tra il Mister e nuovo direttore tecnico per pianificare le mosse. Servono esterni affidabili e un centrale di livello, perché anche Thiaw e Tomori non sono certi di restare.
Per l’eredità pesantissima di Theo, il nome in cima alla lista è Destiny Udogie. L’ex Udinese, oggi al Tottenham, piace da tempo a Tare, che lo seguiva già ai tempi della Lazio. Classe 2002, italiano, fresco vincitore dell’Europa League, ha tutto per diventare un ottimo investimento. Il problema? Il suo cartellino costa, e non poco. (continua dopo la foto)

Gli altri nomi monitorati includono Junior Firpo (Leeds United), in scadenza e nel mirino anche del Lione; Maxim De Cuyper (Club Brugge), ma la concorrenza è folta; Andrea Cambiaso, il sogno proibito: la Juventus non vuole cederlo e il Manchester City lo ha già corteggiato in inverno.
Il restyling difensivo non riguarda solo le fasce. Tare ha messo nel mirino anche un paio di centrali. Il primo nome è quello di Mario Gila, che proprio lui ha portato alla Lazio. Ma con Lotito non sarà semplice trattare. Poi ci sono Jaka Bijol, adatto a una difesa a tre, Luiz Felipe che al Marsiglia ha giocato poco ma resta un pallino di Tare. E ancora Comuzzo, giovane e italiano, perfetto per costruire un’anima azzurra a Milanello, ma con una valutazione elevata.
Niente Europa, tre competizioni da affrontare: campionato, Coppa Italia e Supercoppa. Tradotto: non serve una rosa ampia, serve una rosa intelligente. Qualità, non quantità. E la qualità, nel calcio moderno, si paga. Theo Hernandez se ne va. Ma il Milan non si ferma a lamentarsi, si organizza per ripartire con un progetto solido.
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