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Milan, nel caos spunta Cardinale: scelto il nuovo allenatore (a meno che…)

Il Milan si prepara a una nuova rivoluzione tecnica. Dopo l’esperienza fallimentare di Sérgio Conceição, destinata a concludersi a fine stagione – o forse anche prima, se la serie di sconfitte dovesse proseguire – il club di via Aldo Rossi vuole evitare gli errori del passato e punta su un nome di grande esperienza: Massimiliano Allegri.

L’accelerazione verso il ritorno di Allegri è arrivata dopo un summit a New York tra Gerry Cardinale, numero uno di RedBird, e l’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani. La lezione appresa dall’ultima estate è chiara: dopo l’addio di Stefano Pioli, il Milan ha inseguito profili che si sono rivelati inadatti alla dimensione del club.

Serviva, e serve ancora, un tecnico vincente, abituato a gestire le pressioni dell’alta classifica e delle competizioni europee. Allegri rappresenta una garanzia. Sei scudetti vinti in carriera, sempre tra le prime quattro squadre del campionato (ad eccezione della stagione della penalizzazione con la Juventus), e due finali di Champions League raggiunte. (continua dopo la foto)

Max non è un allenatore da calcio spettacolare, ma è un pragmatista capace di ottenere risultati anche attraverso vittorie sofferte. In un momento così delicato, il Milan ha bisogno proprio di questo: certezze. Allegri conosce già l’ambiente rossonero: ha guidato il club dal 2010 al 2014, vincendo uno scudetto nel 2011 con Ibrahimovic e affiancato da Tassotti, che potrebbe tornare a far parte del suo staff.

Proprio Ibra potrebbe essere un alleato nella scelta del tecnico livornese. L’obiezione principale riguarda il suo secondo ciclo alla Juventus, non esattamente esaltante a livello di risultati. Ma in bianconero Allegri ha dovuto affrontare problemi societari e la partenza di Cristiano Ronaldo, mentre al Milan troverebbe una situazione più stabile, con investimenti mirati e un club deciso a tornare competitivo per la seconda stella.

Milan, ripartenza da certezze e stabilità

La sua duttilità tattica è un altro punto a favore: Allegri ha sempre saputo adattarsi ai giocatori a disposizione, e nel Milan attuale ci sono diversi elementi da rilanciare. Se però Allegri dovesse declinare la proposta rossonera, le alternative portano a nomi più giovani e innovativi.

Roberto De Zerbi, attualmente al Marsiglia, è un tecnico molto apprezzato per il suo gioco offensivo. Anche Cesc Fabregas, alla guida del Como, è un nome stimato per la sua visione moderna del calcio. Ma nessuno di loro ha l’esperienza e il palmarès di Allegri. Per il Milan il ritorno al Max sembra la soluzione più logica: ora tocca a Cardinale e alla dirigenza decidere se scommettere su un progetto di stabilità o rischiare ancora con un’idea più innovativa.

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