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Milan, con Ibra si cambia modulo: fuori Suso. Su Pioli l’ombra di Allegri per la prossima stagione

Milan, con Ibra si cambia modulo: fuori Suso. Su Pioli l’ombra di Allegri per la prossima stagione

Dall’inferno al paradiso. Il Diavolo vuole tornare in alto, lo testimoniano le parole di Stefano Pioli alla vigilia della trasferta di Cagliari. L’allenatore del Milan non si nasconde: “Questa non è la situazione che ci aspettavamo, non è quella che vogliamo. Dobbiamo trasformare la quantità, il volume di gioco, in qualità”. Zero gol nelle ultime tre partite, una vittoria che manca da un mese (Bologna). Inevitabilmente, la domanda del giorno è tutta sull’impiego dal 1′ di Ibrahimovic. “Si è allenato con entusiasmo. Sta bene”. Difficile vederlo entrare dalla panchina, come all’esordio con la Sampdoria. Argomento dibattuto sui social dai tifosi rossoneri, insieme al possibile ritorno di Allegri al Milan, la prossima stagione. Una suggestione che per Pioli sarà un ulteriore stimolo a far bene.

Pioli e il fantasma di Allegri

Il Milan visto quest’anno non può permettersi di sottovalutare nessuno. Soprattutto le squadre che lo precedono. Poco importa se, come il Cagliari, sono reduci da quattro sconfitte. “Stanno facendo un ottimo campionato anche se vengono da risultati negativi. Con Rolando Maran ho un rapporto così speciale che non posso dargli dei vantaggi dicendogli che cosa abbiamo preparato – scherza Pioli –. Comunque dovremo giocare con più intensità”.

Insomma, il girone di ritorno servirà all’allenatore anche per stabilizzare la sua figura in panchina. La dirigenza valuterà nei prossimi mesi: dopo la fugace parentesi Giampaolo, infatti, a luglio si ricomincerà a programmare il futuro. Servirà un tecnico capace di valorizzare i giovani, ma anche di variare sistemi di gioco, soprattutto in tempi di crisi di risultati. Uno, magari, ‘alla Massimiliano Allegri’ nella sua prima avventura al Milan. L’ex Juve ha rifiutato molte offerte dall’estero, soprattutto dalla Premier. Vuole ricominciare da un progetto, non saltare su un treno in corsa. Difficile che il Milan possa convincerlo a tornare, ma il profilo cercato è quello.

Ibrahimovic titolare: come cambia il Milan

Zlatan e Rafael. Il 4-4-2 è una possibilità. Stefano Pioli sa che deve dare compattezza alla difesa, giocare all’arma bianca non è possibile dato che la difesa non è solida. Ibra sarà il faro offensivo, accanto a lui ci sarà Leao. Perfetto per sfruttare gli spazi creati dallo svedese, data la sua velocità. Il portoghese è l’ombra di Zlatan, anche a Milanello. “Se Leao sarà intelligente potrà imparare tanto. Il 4-4-2 è una possibilità. Ibrahimovic non è pronto per novanta minuti. Starà a me decidere se dargli minuti da subito o a partita iniziata. Per fare novanta minuti gli ci vorrà del tempo, è naturale”. Ma la sensazione è che si partirà con Ibra in campo. “Il Milan lo ha preso per far crescere la squadra sotto tanti punti di vista: è al centro del progetto. La prima cosa che mi ha detto è ‘io faccio il giocatore. Ecco, lui fa il giocatore e io faccio l’allenatore’”.

Ma dietro alle due punte? Pochi dubbi in difesa. Davanti a Donnarumma dovremmo rivedere i quattro titolari scesi in campo una settimana fa con la Sampdoria: Calabria ed Hernandez terzini, Musacchio e Romagnoli i due centrali. Più incerta la situazione a centrocampo. Con Biglia out, Bennacer è l’unico sicuro del posto. Krunic contende una maglia a Kessié, con l’ivoriano favorito nonostante le voci di mercato. Uno tra Bonaventura e Calhanoglu a sinistra, con Suso scavalcato da Castillejo a destra.

Tottenham su Piatek. Politano vicino

Pioli prova a destreggiarsi tra le domande di mercato. A cominciare dal futuro di Piatek. “Se potessi metterei le lancette dell’orologio avanti fino al 30 gennaio. Non dobbiamo farci distrarre dal mercato. Siamo troppo concentrati sul presente”. Il Tottenham però va a caccia di un vice Kane, ai box per infortunio fino ad aprile. Il Sun lo dà come un affare fatto: 28 milioni più 5 di bonus. L’agente del polacco, però, smentisce ogni trattativa.

L’altro fronte caldo riguarda Kessié. “Non è che quelli che non partono titolari – spiega Pioli – sono fuori dal progetto. Kessié, Krunic, Paquetà. Bonaventura in calo? Viene da un lungo infortunio, sta lavorando per tornare in condizioni migliori”. L’ivoriano però piace all’Inter, con cui il Milan potrebbe imbastire uno scambio di prestiti: in rossonero arriverebbe Politano.

Suso fuori dai nuovi schemi

E poi, inevitabilmente, la posizione di Suso. “Escluso con il nuovo sistema di gioco? Se deciderò di cambiare le posizioni in campo è perché dobbiamo cercare di diventare più concreti. Abbiamo le caratteristiche per variare sistemi di gioco e una bocciatura momentanea non deve essere un problema per un giocatore intelligente”.

Per la difesa, dopo l’addio di Caldara, Pioli si aspetta un altro centrale (potrebbe essere Kjaer). “Devono arrivare presto un difensore o due. Abbiamo fatto valutazioni da un punto di vista tecnico e fisico, e se abbiamo deciso di cambiare è perché pensiamo di migliorare la squadra. Ma mi auguro che la rosa sia concreta al più presto”.