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Lazio, indagine su minacce e false notizie per spingere Lotito alla vendita del club

Minacce di morte, pressioni anonime e la diffusione di false notizie con l’obiettivo di spingere Claudio Lotito a vendere la Lazio. È l’ipotesi al centro dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Roma, che ha portato i carabinieri del Nucleo Investigativo a eseguire diverse perquisizioni nei confronti di cinque persone indagate per tentata estorsione e manipolazione del mercato.
Gli indagati sono due giornalisti e tre “tifosi” biancoazzurri. Secondo gli investigatori, avrebbero messo in atto reiterate minacce di morte, veicolate attraverso social network, telefonate anonime e mail, con lo scopo di costringere Lotito a cedere le quote della società o, quantomeno, a procedere a un aumento di capitale.

False notizie per influenzare il titolo in Borsa

L’indagine riguarda anche la diffusione di contenuti ritenuti deliberatamente falsi, diffusi tramite i social e la testata online Millenovecento, disponibile solo su abbonamento. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero pubblicato informazioni infondate su una presunta vendita imminente del pacchetto azionario di controllo del club e su un ipotetico progetto di Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” da 35 milioni di euro.
Una narrazione considerata utile, da un lato, a condizionare il mercato provocando un ribasso del titolo in Borsa e, dall’altro, a orientare una protesta organizzata della tifoseria contro il presidente biancoceleste.

Le denunce e gli episodi contestati

La Procura segnala una serie di episodi denunciati da Lotito negli ultimi mesi. Tra questi, l’esposizione dell’enorme striscione “Lotito libera la Lazio” l’11 giugno da un appartamento in piazza del Parlamento, di fronte alla Camera dei Deputati, e un messaggio identico sventolato da un aereo sul centro sportivo di Formello durante l’estate.
Particolarmente grave una telefonata anonima ricevuta il 17 luglio, durante la quale un uomo, con marcato accento romano, avrebbe minacciato Lotito affermando di volerlo uccidere se non avesse lasciato la guida del club. Un altro episodio risale al 20 settembre, quando una guardia giurata avrebbe notato una persona affiggere adesivi offensivi nei pressi dell’abitazione del presidente.

Gli accertamenti in corso

Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno più ampio e unitario” finalizzato a incidere sul valore delle azioni della società quotata e a spingere l’azionista di maggioranza a cedere il controllo del club.
Sono stati sequestrati cellulari, tablet e computer, sui quali verranno effettuate verifiche tecniche per ricostruire la rete di comunicazioni e verificare la provenienza delle pseudonotizie diffuse nelle settimane più recenti.
Tutto il materiale è ora al vaglio degli investigatori, mentre l’inchiesta prosegue per accertare eventuali ulteriori responsabilità.

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