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Scossa Juventus: John Elkann interviene, a giugno rischia di saltare tutto

Juventus, tecnicamente lo chiamano “prudenziale rafforzamento patrimoniale”, ma la sostanza è un’altra: i 15 milioni di euro che John Elkann ha deciso di iniettare nelle casse della Juventus servono a tamponare una situazione finanziaria tutt’altro che rassicurante. È un segnale forte, un messaggio chiaro alla dirigenza, allo staff tecnico e alla squadra: non ci sono più margini di errore.

Exor non vuole sentire scuse: mancano nove partite alla fine della stagione, l’obiettivo è il quarto posto e ogni componente del club deve assumersi le proprie responsabilità. Tradotto: o si va in Champions o il ribaltone sarà inevitabile.

Il problema è evidente: il piano varato la scorsa estate non ha funzionato. La Juventus si ritrova in difficoltà economica perché ha fallito tutti gli obiettivi sportivi: fuori dalla Champions agli ottavi, eliminata dalla Coppa Italia ai quarti, niente finale di Supercoppa Italiana. Gli introiti mancati hanno pesato e la proprietà è dovuta correre ai ripari.

Poi c’è il caso Thiago Motta, esonerato anzitempo con un ulteriore esborso economico. A questo si aggiungono gli investimenti di gennaio per rimediare a una rosa incompleta e agli infortuni, in particolare quello di Gleison Bremer a ottobre, che ha pesato enormemente sui risultati e costretto a operazioni d’emergenza sul mercato.

Ora tocca a Igor Tudor, arrivato per tentare di raddrizzare la stagione. L’allenatore croato non è un poeta ma un uomo di battaglia, sa che la sua riconferma passa solo dai risultati. Ha due mesi per conquistarsi il posto con vittorie, una gestione intelligente dello spogliatoio e il recupero di giocatori che, fin qui, hanno visto il proprio valore crollare.

Ma attenzione: la Champions potrebbe non bastare a salvare tutti. Anche con la qualificazione, Exor farà una valutazione approfondita sugli errori commessi, perché se serve una pezza da 15 milioni significa che qualcosa è andato storto. Dirigenza, allenatore e squadra sono tutti sotto esame.

Juventus, il messaggio di Elkann: il club non è in vendita, ma servono risposte

L’operazione voluta da John Elkann è anche una risposta alle voci di cessione. In questi giorni si parla di un interesse di Tether per acquisire il club, ma il proprietario ha ribadito ai suoi collaboratori: “Ribadiamo il nostro impegno a rafforzare la Juve in campo e fuori, come abbiamo fatto negli ultimi 102 anni“.

Parole che suonano come un monito: la proprietà vuole risposte sul campo. Da oggi, con Juve-Genoa, parte una nuova stagione per i bianconeri: due mesi di fuoco per conquistare la Champions, rinsaldare i conti e salvare il futuro del club. Altrimenti, a giugno, nessuno sarà al sicuro.

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