Il sabato post natalizio può cambiare la percezione del campionato. La Juventus, vincendo stasera all’Arena Garibaldi contro il Pisa penultimo, si ritroverebbe a -1 dall’Inter, agganciando il secondo posto insieme al Milan. Con tutti i distinguo del caso, tra partite da recuperare e calendario ancora zoppo, sarebbe comunque un segnale forte. Non tanto per la classifica in sé, quanto per la traiettoria.
La probabile formazione della #Juventus per #juvePisa
— Theonetv (@TheOnetv7) December 27, 2025
Di Gregorio; Kalulu, Bremer, Koopmeiners; Cambiaso, Locatelli, Thuram, Kostic; McKennie, Yildiz; David. All. Spalletti#SerieAEnilive #finoallafine#theonetv7 pic.twitter.com/56MEp5bZor
Perché questa Juve è diversa. E lo è sempre di più a immagine e somiglianza di Luciano Spalletti. I numeri aiutano a leggere il momento. Igor Tudor è stato esonerato dopo l’ottava giornata, con la squadra settima e a sei punti dalla vetta. Alla nona, con Massimo Brambilla in panchina, è arrivata la vittoria sull’Udinese. Alla decima giornata si è insediato Spalletti: successo a Cremona e avvio della risalita.
Da lì, 14 punti in 7 partite, con 4 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta, quella di Napoli. La media non è ancora da scudetto, ma il cambio di passo è evidente. E la qualificazione Champions appare oggi un obiettivo ampiamente alla portata.
Alla Continassa, a due passi dallo Stadium, Spalletti lavora come un monaco benedettino. Dall’alba al tramonto, immerso totalmente nel mondo Juve. È il suo habitat naturale. Allenatore integralista, acceso 24 ore su 24, ha ritrovato a Torino ciò che in Nazionale mancava: il campo tutti i giorni, il tempo per incidere, la possibilità di modellare. (continua dopo la foto)

Il risultato è visibile soprattutto nell’atteggiamento. La Juve oggi corre, lotta, si muove in blocco. Attacca e difende di squadra, con movimenti codificati. Non è più una questione di volontà individuale, ma di organizzazione. E dentro questo impianto stanno emergendo anche varianti tecnico-tattiche precise.
A Pisa, per la prima volta, potrebbero andare in scena tutte insieme le mosse studiate fin qui. A partire dalla difesa. Koopmeiners centrale di sinistra, con Bremer al suo fianco: una coppia mai vista. L’idea è chiara. La presenza del difensore più affidabile della rosa può dare sicurezza all’olandese, liberandolo nella costruzione del gioco.
Se l’effetto funzionerà, la Juve potrebbe ritrovarsi con una regia doppia: Koopmeiners accanto a Locatelli, il direttore ufficiale del traffico. Un meccanismo che richiama modelli già visti nello Spalletti-pensiero. L’altra mutazione riguarda McKennie. Tra fascia e trequarti, l’americano “taglia” dentro il campo e scombussola le linee avversarie. È un’interpretazione spallettiana pura: più incursore che esterno, più verticalità che ampiezza.
Juventus, messaggio al campionato
A completare la trasformazione c’è Yildiz, sempre meno confinato a sinistra e sempre più vicino a zone centrali, da trequartista o seconda punta. A Pisa, McKennie dovrebbe partire titolare nel fronte offensivo insieme a Yildiz, alle spalle di David centravanti. Ma l’assetto è fluido.
In non possesso, McKennie potrebbe abbassarsi a centrocampo, disegnando un 3-5-2 di fatto e liberando Yildiz da rientri logoranti. I moduli, per Spalletti, sono dettagli. Contano le posizioni, i movimenti, l’imprevedibilità.
Rendere la Juve meno leggibile agli avversari è l’obiettivo. E respirare di nuovo l’aria dell’alta classifica, anche solo per una notte, non sarebbe un dettaglio. Sarebbe un messaggio. Un vero alert per il campionato.