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Jannik Sinner non fa prigionieri: batte anche Medvedev ed è primo nel girone

Jannik Sinner è sceso in campo per affrontare Daniil Medvedev nell’ultima partita del girone Ilie Nastase alle ATP Finals di Torino con la qualificazione già in tasca, grazie al set strappato da Alex De Minaur a Taylor Fritz. Ma si sa che Jannik non ci sta a perdere nemmeno a rubamazzo, oltretutto davanti al pubblico di casa che lo sostiene con tanto entusiasmo. Per cui la partita, con un Medvedev molto concentrato per la possibilità di accedere anche lui alle semifinali, è subito vera e combattuta.

Nel primo set entrambi fanno valere la potenza e la precisione dei servizi, anche se solo Sinner ha a disposizione qualche palla break che non concretizza fino al 4-3. Lì il nostro campione gioca un perfetto game di risposta e strappa il servizio al russo. Nel game successivo l’altoatesino non fa prigionieri, tiene la battuta a zero e porta a casa il parziale per 6-3.

Il set vinto vale il primo posto nel girone per Jannik, mentre elimina definitivamente Medvedev dalla competizione. Ma se qualcuno pensava che il nostro numero uno tirasse i remi in barca, quel qualcuno si sbagliava. Sinner infatti vola 3-1 con un altro break mentre Panatta, che commentava la partita, lo definiva “ingiocabile“.

Jannik Sinner, “l’ingiocabile”

Il mitico Adriano ha fatto anche notare come a tutti gli altri top player a volte possa capitare un passaggio a vuoto con i giocatori fuori dalla Top 10, mentre questo al rosso di San Candido non capita praticamente mai. Tanto che in un anno ha perso solamente 6 volte: un record davvero pazzesco. Solo a quel punto Jannik mostra di essere “umano” anche lui, e concede al russo le prime due palle break della partita. Medvedev è bravo a sfuttare la seconda e si torna in parità.

Con la partita che ormai è diventata un’esibizione, non essendoci più nulla in palio, l’atleta azzurro si concede un passaggio a vuoto. Medvedev, un altro che non vorrebbe mai perdere, ne approfitta e alza il livello, portandosi sul 4-3. Ma con questo Sinner non c’è niente da fare. Al termine di un bellissimo ottavo game, con uno scambio da cineteca sul 40-40 da parte di entrambi, l’italiano si riprende il break di vantaggio e va a servire per il match.

Dopo un’ora e 12 minuti di gioco arriva il primo match point. Ed è quello decisivo: 6-3 6-4, tre partite, tre vittorie, sei parziali vinti e nessuno perso. Questo Jannik Sinner è un marziano che è atterrato sul pianeta tennis per cambiare la storia. E tutta l’Italia si alza in un unico applauso insieme al pubblico di Torino.

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