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Jannik Sinner e Matteo Berrettini, parla lo psicologo: “Vi svelo il segreto”

Jannik Sinner e Matteo Berrettini ce l’hanno fatta. Grazie a loro l’Italia del tennis si prepara a disputare la semifinale di Coppa Davis contro l’Australia, dopo una rimonta emozionante contro l’Argentina. Il match ha visto Sinner portare gli azzurri in parità nel singolare, e poi, insieme a Berrettini, conquistare una vittoria fondamentale nel doppio contro gli specialisti Andrés Molteni e Máximo González.

Gli azzurri hanno superato gli avversari con il punteggio di 6-4, 7-5, regalando alla squadra una vittoria decisiva. La scelta del capitano Volandri di schierare Sinner e Berrettini nel doppio, inizialmente inaspettata, si è rivelata una mossa vincente.

Pietro Bussotti, psicologo dello sport e coordinatore di Psicologia dello sport dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria, ha analizzato la coppia formata dai due campioni azzurri, sottolineando l’importanza della loro complicità e sinergia in campo.

“Una coppia affiatata e forte”, ha dichiarato Bussotti. “Si è vista una complicità non verbale, gli sguardi e i sorrisi di due amici che si divertivano e riuscivano a condividere la strategia in campo”. La sinergia tra i due giocatori, nonostante le differenze nei loro stili di gioco, ha portato a un’efficace collaborazione che ha superato ogni difficoltà, anche quella legata all’avere di fronte due esperti del doppio.

Bussotti ha sottolineato che, in generale, non sempre queste coppie “funzionano”. “Due giocatori con una forte leadership individuale, come Sinner e Berrettini, potrebbero rischiare di fallire insieme se non c’è un giusto equilibrio“, ha spiegato lo psicologo.

La complicità tra i due è stata la chiave per superare la sfida, ma ha influito anche la capacità del capitano Volandri di fare una scelta coraggiosa e necessaria, che ha garantito il successo. “Non è facile per due singolaristi trovare un’intesa in doppio, ma Volandri ha compiuto una scelta che si è rivelata determinante”.

Jannik Sinner e Matteo Berrettini, amicizia e talento

L’aspetto psicologico legato alla scelta di Volandri di lasciare fuori dal doppio il duo ufficiale Bolelli-Vavassori ha suscitato alcune riflessioni sulla coesione della squadra. Bussotti ha osservato che, sebbene la decisione possa avere un impatto sulle dinamiche interne, i professionisti coinvolti sono preparati ad accettarla.

“Le scelte del capitano sono sempre spiegate, l’obiettivo comune è vincere”, ha affermato lo psicologo. “L’importante è che la squadra resti unita e concentrata sugli obiettivi”. Le dinamiche interne di un team sportivo possono essere influenzate dai cambiamenti, ma l’esperienza e la professionalità dei tennisti azzurri sono decisive per arrivare al traguardo finale: la vittoria della terza Coppa Davis.

Secondo Bussotti, l’elevata qualità fisica e mentale messa in campo dalla coppia Sinner e Berrettini ha potuto compensare anche un gap tecnico nel doppio. “Ora vedremo se Volandri opterà per lo stesso ‘dream team’ anche negli altri incontri”, ha concluso Bussotti.

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