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Jannik Sinner cambia strategia: la novità al processo per doping cambia tutto

La difesa di Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, prende una nuova direzione. In vista dell’udienza davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, fissata per il 16 e 17 aprile, il team legale del campione ha deciso di sostituire l’arbitro scelto inizialmente, Jeff Benz, con Lord John Dyson.

La decisione segna un cambio significativo nel percorso processuale per il caso Clostebol, che vede Sinner rischiare una squalifica da uno a due anni. Lord Dyson, classe 1943, è un giurista britannico di grande prestigio, già membro della Corte Suprema inglese e figura di rilievo in Sport Resolutions, un organo indipendente che si era già espresso in favore di Sinner in passato.

La scelta del team legale punta a sfruttare l’esperienza e l’autorevolezza del giudice, che aveva precedentemente scagionato il tennista nel giudizio formulato da un Tribunale indipendente, definendo la positività “senza dolo o negligenza” per una quantità infinitesimale di Clostebol.

Jannik Sinner, un collegio di alto livello

Il caso sarà giudicato da un collegio di alto livello. La presidenza è stata assegnata a Jacques Radoux, lussemburghese, ex tennista e attuale giudice stimato per la sua preparazione giuridica. Radoux ha alle spalle una lunga carriera nella giustizia internazionale e si distingue per il suo impegno nel sociale. Completa il panel Ken Lalo, indicato dalla Wada, giurista israeliano noto per le sue posizioni severe in materia di doping.

Jannik Sinner si è espresso con cauta fiducia sulla vicenda: “Sono ottimista per l’arbitrato. So di non aver fatto nulla, ma non posso controllare quello che succederà”. Le sue dichiarazioni riflettono l’atteggiamento combattivo del team legale, che ha recentemente presentato al Tas la documentazione difensiva, il cosiddetto “Answer brief“, in risposta all’”Appeal brief” della Wada.

Il verdetto del Tas non sarà retroattivo e non influenzerà i risultati ottenuti da Sinner fino alla sentenza. Una squalifica, però, comprometterebbe seriamente il futuro del miglior giocatore al mondo, creando un precedente significativo nel panorama della giustizia sportiva.

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