
Alla vigilia della sfida con Israele, in programma domani sera a Udine per le qualificazioni ai Mondiali 2026, Rino Gattuso mette in chiaro che il traguardo non è ancora centrato. La missione è semplice solo in apparenza: servono tre punti per blindare l’accesso ai playoff, ma l’atmosfera resta tesa, dentro e fuori dallo stadio.
#Gattuso alla vigilia della sfida con Israele: “Vogliamo raggiungere i playoff”
— barzacom.it (@barzacom_) October 13, 2025
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Udine è una città blindata per motivi di sicurezza, e il ct lo sa bene: “Siamo felici che ci sia una tregua, vedere la gente tornare nella propria terra è emozionante. Ma domani c’è la partita: toccherà a noi trascinare i diecimila sugli spalti“.
L’ex centrocampista di Milan e Nazionale parla con la solita schiettezza: “Per me allenare l’Italia è un sogno che avevo da bambino. Mi sento a casa, questa maglia l’ho indossata per undici anni e certe emozioni mi vengono naturali”. Poi il pensiero va a Pio Esposito, il ventenne che ha stregato il ct: “È un ragazzo semplice, corre come un centrocampista e pedala forte. Non ha mai fatto 70-75 minuti, vedremo. Ma merita tutto“. (continua dopo la foto)

Gattuso ringrazia anche Luciano Spalletti, che lo aveva elogiato per il nuovo spirito portato in azzurro: “Quando parla non regala mai niente. Lo volevo chiamare per ringraziarlo, ma non volevo rompere le scatole”.
La conferenza stampa si trasforma presto in un piccolo show da spogliatoio, con Rino che non tradisce mai se stesso. “Io mi allenavo al 100% perché a livello tecnico ero il più scarso di tutti“, scherza. Poi torna serio: “Oggi serve la stessa mentalità. Gli allenamenti devono assomigliare a una partita. I numeri contano, ma conta di più l’atteggiamento“.
Sul piano tecnico, Gattuso conferma la duttilità del gruppo: “Non mi piace giocare a tre dietro, lo sapete, ma dipende dagli avversari. Loro saltano l’uomo con facilità, dovremo adattarci”.
E sul doppio centravanti spiega: “Avevo solo un dubbio, se potevamo reggere il peso di due attaccanti. Non sono felice solo dei gol, ma del lavoro che fanno per la squadra: rincorrono, pressano, si sacrificano. Anche Pio sta crescendo in questo”.
Gattuso: “Attenti, davanti sono forti”
La gara d’andata, persa malamente, è ancora un monito: “Con la grinta non si sistema nulla. Abbiamo sofferto quando abbiamo lasciato spazi, e loro davanti sono forti. Servirà attenzione e coraggio”. Nessuna distrazione esterna: “Sappiamo che ci saranno proteste, ma i ragazzi sono concentrati su chi sarà dentro lo stadio“.
A chi gli chiede di Nicolò Zaniolo, Gattuso risponde senza chiudere porte: “Sono aperte per tutti. Zaniolo è importante, si è ripreso e penso che sia arrivato nel posto giusto“. Poi chiude con il realismo che lo contraddistingue: “Ai playoff dobbiamo ancora arrivarci. Pensiamo solo a domani, a fare ciò che serve per conquistarli“.
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