
La crescente tensione internazionale spinge l’Italia a riflettere su strategie di sicurezza in caso di emergenza. L’idea è quella di istituire un corpo di riservisti che potranno essere chiamati in servizio in tempo di guerra o in caso di grave crisi internazionale, oppure quando viene deliberato lo stato di emergenza nazionale.

Il piano del centrodestra per una riserva militare
In realtà , l’idea di istituire un corpo di riservisti esiste già da tempo: la sua creazione fu stabilita da una legge del 2022, che però non è ancora stata attuata, ricorda Il Post. Il centrodestra propone la creazione di una riserva militare nazionale: una forza di 10mila ex militari, pronti al richiamo rapido in caso di crisi. Questo progetto è stato annunciato dal presidente della commissione Difesa della Camera, Nino Minardo (Lega), con l’avvio dei lavori parlamentari fissato per l’8 luglio.

L’intento è di unire due testi legislativi, uno del deputato Minardo e l’altro di Stefano Graziano del Pd, in una proposta unica. La proposta di Minardo delinea numeri e procedure: “L’obiettivo è creare una riserva ausiliaria dello Stato, composta da ex militari che hanno lasciato il servizio senza demerito. La partecipazione sarà su base volontaria, garantendo la disponibilità di personale già formato per interventi urgenti”.
Il modello austriaco funge da riferimento: in Austria, una riserva di 35mila membri è obbligata a 30 giorni di addestramento annuale per almeno cinque anni, con un compenso di 6mila euro e permessi lavorativi garantiti, riporta La Repubblica. In Italia, l’idea è di adottare parzialmente questo modello, includendo ex militari volontari o ex membri delle forze dell’ordine.
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