L’Inter si ritrova davanti a una verità scomoda: contro le grandi si rimpicciolisce. Juventus, Napoli, Milan, Atletico Madrid e ora il Liverpool: dall’inizio della stagione non è arrivato nemmeno un punto negli scontri diretti, tutti persi. Difficile spiccare il volo così. L’accerchiamento finale all’arbitro tedesco Zwayer per quella sua invenzione “allegra”, con Lautaro disperato e sbracciante e Kolarov ammonito, è stato comprensibile, ma la vera Inter si è vista poco, ancora prima del casus belli.
Occasione mancata per i nerazzurri ❌
— InterNews24 (@news24_inter) December 10, 2025
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I Reds non sono la macchina infernale dell’anno scorso, ma anche i nerazzurri non avevano la brillantezza mostrata sabato, contro un avversario di livello inferiore. Il rigore regalato a Szoboszlai ha avvelenato la supersfida e cambiato tutto, risultato e percezione.
Alla fine, ancora una volta, il gruppo di Chivu ha chiuso un big match con un pugno di mosche ronzanti in mano. E questa sconfitta ha fatto ancora più male ai 75 mila di San Siro, proprio per la mannaia arbitrale, ma resta una domanda: com’è possibile restare a zero punti in cinque sfide contro squadre dello stesso livello?
Il percorso europeo ha replicato quello italiano: alle cadute in Serie A si sono aggiunte quelle in Champions. Per essere vincenti non basta far bottino pieno contro le piccole: nei duelli che pesano servono lucidità e ferocia, qualità che sembrano dissolversi nelle notti in cui tremano le gambe. (continua dopo la foto)

Il blocco psicologico è stato evidente, soprattutto nella prima mezz’ora condizionata dagli infortuni di Calhanoglu e Acerbi. Due cambi obbligati che hanno influito sulla trama del match. Eppure gli uomini di Slot non hanno tirato fuori il cannone: c’era spazio per colpire.
Senza quella chiamata discutibile di Zwayer al Var, probabilmente sarebbe arrivato almeno un pari. Ma in questa Champions diversa dalla scorsa, appena si è alzato il livello, l’Inter si è sbucciata le ginocchia: dopo i 12 punti contro avversari meno nobili, è arrivata la caduta al Metropolitano con l’Atletico all’ultimo angolo e poi la serata dei rimpianti contro il Liverpool.
Inter, la necessità di cambiare passo
Prima, in Serie A, il copione era lo stesso: la prova deludente allo Stadium contro la Juve allora di Tudor, il crollo nella trappola contiana a Napoli, e il derby perso con la beffa di Pulisic nonostante una buona partita. Mettendo insieme tutto, il quadro è chiaro.
Fra poco più di una settimana, a Riad, ci sarà in palio il primo trofeo della stagione, e sul cammino ci sono ancora Napoli e Milan. In Champions la qualificazione non è garantita: mancano Arsenal e Borussia Dortmund. Serve un cambio di passo immediato, perché la differenza tra una stagione complicata e una stagione vincente passa proprio da qui.
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