x

x

Vai al contenuto

Inter, Chivu non si fida del Liverpool: “Fortissimo anche senza Salah”

L’Inter torna in Champions League con il morale alto dopo la vittoria netta sul Como, ma la notte di San Siro contro il Liverpool si annuncia una prova da prendere con le pinze. Chivu non usa giri di parole: il livello dei Reds resta altissimo, anche in un periodo complicato. E l’assenza di Salah, per il tecnico nerazzurro, non sposta granché: “Dobbiamo preoccuparci del Liverpool come squadra, non dei singoli”.

Chivu non si fida neanche per sbaglio del momento altalenante dei ragazzi di Slot: “L’anno scorso hanno vinto la Premier. Poi hanno avuto difficoltà, ma sono costruiti per questo. Hanno valore individuale e collettivo”. Il tecnico vuole un’Inter capace di rispondere con la stessa intensità, consapevole della tradizione dei Reds: “Nascono con quella cultura, il calcio in Inghilterra si vive così”. (continua dopo la foto)

La pressione alta vista contro il Como? Replicabile sì, ma non garantita: “Dipende dall’energia, giochiamo ogni tre giorni. Devi capire quando rifiatare senza perdere equilibrio. La partita dipende da mille cose”. Il nodo Salah infiamma la vigilia, ma Chivu resta netto: “Sappiamo cosa rappresenta, ma il loro livello resta alto anche senza di lui. C’è la squadra, non solo il giocatore”.

Molto più preoccupante, invece, la situazione di Akanji: “Oggi non stava bene, lo abbiamo mandato a casa. Domani vediamo”. La difesa è in piena emergenza, con Dumfries e Darmian ancora ai box. Lo stesso Chivu ammette l’importanza delle rotazioni: “Acerbi può giocare due volte in tre giorni, recupera in fretta. Bisseck sta crescendo, ci serviranno tutti”.

Chivu non vuole sentir parlare di certificazioni: “Non abbiamo bisogno di attestati. Ci servono continuità e punti”. L’Inter ha costruito una reputazione europea importante: “Portare due finali di Champions e una di Europa League in cinque anni non è semplice. Va esaltato”. (continua dopo la foto)

Sul fronte tattico, l’allenatore parla anche del tema corner dopo il polverone post-Atletico: “Era mista anche prima, è stato un caso. Ora andiamo più sulla marcatura”. E sul gruppo sottolinea lo spirito: “Non metto muri, costruisco ponti. A volte sono confusi, ma il caos ti fa pensare di più”. Poi la battuta: “Se domani chiedo a Marcus di fare il centrocampista, lo fa con piacere”.

Alla domanda se una vittoria cambierebbe la percezione del finale dello scorso anno, Chivu frena: “Non si può cancellare. Devi stare con la schiena dritta e la testa alta. Ogni volta che abbiamo perso abbiamo reagito. Non è stato semplice nemmeno per loro, dopo quattro anni con un grande allenatore”.

Leggi anche: