Inter, un calendario folle, senza sosta e senza tregua da qui a marzo: ritmi indiavolati, da catena di montaggio “sportiva”, inevitabilmente logoranti per i muscoli e la testa. Certo, c’è sempre chi ne uscirà dicendo “beh, in fondo è solo sport”, sminuendo e banalizzando il tutto in una grossolana semplificazione.
Inter è il miglior club della stagione 2023/24! 🏆
— Inter ⭐⭐ (@Inter) December 2, 2024
Un premio al lavoro, alla visione e alla passione nerazzurra.
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Una di quelle che oggi vanno tanto di moda, specie nel mondo a parte social. Perché non è “solo sport” ma è “sport” e, appunto, di uomini e atleti si tratta, non automi. Parliamo del calendario dell’Inter, ma beninteso non è diversa la situazione se guardiamo a quello del Milan, tanto per intenderci. O a quello di tutte le altre squadre impegnate in campionato, Coppa Italia e Coppe europee, con l’aggiunta però per i nerazzurri (ma anche per i rossoneri) della Supercoppa Italiana e dei recuperi di Serie A che, proprio per l’intasamento da rush hour non trovano ancora collocazione.
Ebbene, da qui al 28 dicembre sei partite, una ogni quattro giorni: Parma, Lazio, Como e Cagliari in campionato, Leverkusen in Champions e Udinese in Coppa Italia. Poi il passaggio dal 2024 all’anno nuovo senza soluzione di continuità: il 2 gennaio l’Atalanta nella semifinale di Supercoppa Italiana e, in caso di successo, la successiva finale. Dal 12 di gennaio al 29 gennaio altri sei match in 17 giorni, uno ogni tre: Venezia, Bologna, Empoli e Lecce in Serie A, Sparta Praga e Monaco in Coppa.
A inizio febbraio, poi, gli eventuali quarti di Coppa Italia, con subito il derby di campionato in apertura di mese, il possibile recupero della partita di Firenze che potrebbe incastrarsi tra il 12 e il 19 febbraio – con le qualificazioni dirette di Inter e Fiorentina agli ottavi di finale di Champions League e Conference League altrimenti nulla, con altri due match da schedulare – e da lì a marzo il prosieguo della Serie A con Fiorentina, Genoa, Juve e Napoli e via così, con pure la ripresa primaverile della Champions. Che dire, Non si uccidono così anche i cavalli? (film di Sydney Pollack del 1969, guardatelo se ancora non lo avete fatto).
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