
Il Napoli di Antonio Conte è a un passo dalla gloria, ma l’ultima curva è più faticosa del previsto. Contro il Parma al Tardini, quella che doveva essere una tappa di transizione verso il trionfo si è trasformata in un’agonia di 90 minuti, tra gambe pesanti, idee annebbiate e un pareggio a reti bianche che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti. Per fortuna degli azzurri, l’Inter non ne ha approfittato.
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— Domenico (@Domenic51648771) May 19, 2025
Sulla carta, il destino è tutto nelle gambe dei partenopei: vincere contro il Cagliari, già salvo, al Maradona, e il tricolore sarà realtà. Ma venerdì sera servirà una versione nuova, fresca e determinata del Napoli, diversa da quella vista contro Genoa e Parma, dove la tensione ha divorato i muscoli e offuscato le menti.
L’Inter ha regalato ai rivali un’occasione che sembrava quasi svanita pareggiando all’ultimo contro la Lazio. E proprio questo “dono” firmato San Pedro – così lo chiamano ora i tifosi azzurri – ha restituito al Napoli il potere sul proprio destino. Ma la sensazione è che la squadra di Conte stia vivendo in apnea, come se l’aria fosse finita troppo presto e ogni minuto in campo fosse una tortura.
Non si tratta soltanto di “paura di vincere“, che pure esiste. Il problema è doppio: le energie fisiche sono esaurite, e quelle mentali sono al lumicino. A Parma, il Napoli è stato ordinario: trame prevedibili, Lukaku annullato, Politano e McTominay inconsistenti. Nessuno in grado di cambiare passo, nessuno capace di un’illuminazione. Nemmeno Conte, che è stato espulso dopo una discussione furiosa con l’arbitro. E sarà squalificato proprio nella notte decisiva.
Conte non ci sarà venerdì, nel momento in cui servirebbe tutta la sua carica, il suo veleno agonistico, la sua fame. Ed è un’assenza che fa male, in un gruppo che pare svuotato. Toccherà allo staff, ai senatori, ai leader di campo, tenere accesa la fiamma, evitare che il peso dell’attesa si trasformi in paralisi.
Il rischio di perdere lo Scudetto sembra davvero risicato, vista la situazione. contro un Cagliari che non ha più nulla da chiedere al campionato, però, il Napoli dovrà ritrovare lucidità e coraggio. Fuori dal campo, la città è già in fermento. Il Maradona sarà una bolgia, l’entusiasmo è alle stelle, i tifosi pronti a esplodere.
Ma questa tensione può diventare controproducente se non governata con intelligenza. Servirà un Napoli diverso, più leggero e più libero, in grado di scrollarsi di dosso le paure e di giocare per vincere. Parola d’ordine: lo Scudetto non si regala. E per vincerlo, stavolta, basterà un solo passo.
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