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Il mercato folle del City: spesi 350 milioni, ma in estate arriverà la sentenza per le violazioni finanziarie

Oltre 350 milioni di euro spesi, otto acquisti ufficiali e una squadra quasi rivoluzionata: il Manchester City riscrive le regole del mercato, mentre attende con il fiato sospeso la sentenza per oltre 130 presunte violazioni finanziarie tra il 2009 e il 2018. In piena bufera regolamentare, il club campione d’Inghilterra corre ai ripari mettendo a segno una raffica di colpi da capogiro.

La strategia è quella di comprare ora, prima che una possibile sanzione limiti le mosse future. Nella finestra extra concessa dalla Fifa in vista del nuovo Mondiale per club, dove i Citizens affronteranno anche la Juventus, Pep Guardiola, fresco di rinnovo fino al 2027, potrà contare su una rosa rinnovata in ogni reparto. Ecco i principali colpi, in ordine cronologico:

Omar Marmoush (Eintracht Francoforte) per 75 milioni

Nico Gonzalez (Porto) per 60 milioni

Abdukodir Kusanov (Lens) per 40 milioni

Vitor Reis (Palmeiras) per 37 milioni

Juma Bah (Valladolid) per 6 milioni

Rayan Ait Nouri (Wolverhampton) per 37 milioni

Rayan Cherki (Lione) per 40 milioni

Tijjani Reijnders (Milan) per 55 milioni

Una lista imponente che non sembra ancora chiusa: il City punta anche su Livramento del Newcastle per la fascia destra, ma al momento il club bianconero fa muro. Il messaggio, però, è chiaro: la società non ha intenzione di farsi trovare impreparata qualora arrivi un blocco del mercato.

Tutto questo mentre incombe la pesantissima indagine avviata dalla Premier League, che accusa il club di aver fornito informazioni finanziarie inaccurate, in particolare sugli sponsor riconducibili alla proprietà emiratina. L’inchiesta, partita nel febbraio 2023, ha concluso i lavori da mesi: si attende ora il verdetto, già rinviato più volte.

Secondo le indiscrezioni, il Manchester City rischia una forte penalizzazione, se non addirittura la retrocessione, oltre a eventuali risarcimenti richiesti da altri club della Premier per danni economici subiti negli anni passati.

I legali del club puntano tutto sulla sentenza dell’ottobre 2024, che ha dichiarato illegittime alcune regole dello statuto della Premier in materia di sponsorizzazioni, invocando il principio della libera concorrenza. È su questa base che il City spera di rendere inoffensivo l’impianto accusatorio e ribaltare lo scenario.

Nel frattempo, però, continua a rafforzarsi come se nulla fosse: sul campo, Guardiola prepara il Mondiale per club con una rosa rinnovata e ambiziosa. Fuori dal campo, il Manchester City aspetta una sentenza storica che potrebbe cambiare il calcio inglese. In un senso o nell’altro.

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