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I migliori sorpassi nella storia del Mugello MotoGP

C’è una pista che, più di ogni altra, sa accendere i cuori degli appassionati di MotoGP: il Mugello. Immerso nel verde della Toscana, questo tracciato è molto più di un circuito. Un tempio della velocità dove nel corso degli anni è stata scritta la storia del motociclismo. Ogni curva ha visto battaglie leggendarie e ogni rettilineo ha fatto vibrare le tribune. Il Mugello è un luogo quasi sacro nella MotoGP ed è proprio su questa pista che si sono consumati alcuni dei sorpassi più spettacolari e decisivi di questo sport. Da manovre chirurgiche all’ultima curva a duelli ruota a ruota sul rettilineo più lungo del Mondiale, i sorpassi al Mugello hanno lasciato una traccia indelebile. In questo articolo abbiamo selezionato i più memorabili, quelli che ancora oggi fanno discutere e sognare gli appassionati. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

(Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Petrucci 2019: la stoccata perfetta

Nel caldo incandescente del Mugello 2019, Danilo Petrucci ha scritto una pagina memorabile della MotoGP con un sorpasso che resterà nella leggenda. A pochi metri dal traguardo, in una lotta serratissima con i due titani Marc Marquez e Andrea Dovizioso, il pilota ternano ha sferrato un attacco chirurgico all’interno, prendendosi la testa della corsa con una manovra audace quanto pulita. Ma quel sorpasso racchiudeva molto più che una semplice prodezza tecnica: era il frutto di anni di sacrifici, e di una pressione enorme per correre – e vincere – davanti al pubblico di casa, con la tuta rossa Ducati addosso. Nonostante il fiato corto per un’influenza presa nei giorni precedenti e le voci insistenti di un possibile addio alla squadra, Petrucci ha fatto tutto ciò che un pilota può sognare: battere i migliori, nel giorno più importante, con una manovra da manuale. Il suo sorpasso finale, preciso e istintivo allo stesso tempo ha lasciato il segno.

Mugello 2000: intreccio azzurro

Il Gran Premio d’Italia del 2000 fu il teatro del primo grande scontro nella classe regina tra Valentino Rossi, Max Biaggi e Loris Capirossi. Un confronto che assomigliava più a un romanzo epico che a una gara di MotoGP. A ogni giro, i tre piloti italiani si scambiavano la posizione con sorpassi in punti impensabili, frenate disperate e traiettorie incrociate, davanti a un pubblico in delirio. La sfida si fece ancora più intensa negli ultimi giri, quando tutto sembrava potesse decidersi solo sulla linea del traguardo. Ma in un finale al cardiopalma, prima Rossi e poi Biaggi caddero lasciando via libera a Capirossi, che portò a casa una vittoria tanto inaspettata quanto meritata. Pur senza una manovra definitiva sul traguardo, la corsa del 2000 rimane scolpita nella memoria per l’intensità degli attacchi, per il coraggio dei protagonisti e per la nascita ufficiale di una rivalità tutta italiana che avrebbe segnato gli anni a venire.

Mugello 2005: un sorpasso da standing ovation

Nel 2005 il Mugello si trasformò in un’arena tutta italiana, con quattro alfieri tricolori a contendersi la vittoria: Valentino Rossi, Max Biaggi, Loris Capirossi e Marco Melandri. Fu proprio quest’ultimo, spesso sottovalutato, a firmare uno dei sorpassi più spettacolari della gara: una staccata magistrale alla San Donato dove riuscì a infilare in un colpo solo Biaggi e Rossi, prendendosi il comando con un gesto da puro fuoriclasse. La battaglia tra i quattro fu un susseguirsi continuo di attacchi e controsorpassi, un valzer ad alta velocità in cui nessuno voleva cedere un centimetro. Alla fine fu Rossi a prevalere su Biaggi con un margine minimo, ma fu quel guizzo di Melandri a restare nella mente degli spettatori: un’azione di forza e precisione, simbolo di un’Italia motociclistica ai massimi splendori.

Mugello 2006: il riscatto di Valentino

Il 2006 vide ancora il Mugello protagonista di una gara mozzafiato. Valentino Rossi si ritrovò in una delle sfide più dure della sua carriera, contro avversari del calibro di Capirossi, Gibernau, Hayden e Pedrosa. Nonostante una gara complicata da piccoli errori e un imprevisto meccanico allo stivale di Gibernau, fu la lucidità di Rossi nei momenti decisivi a fare la differenza. Dopo aver perso la testa della corsa a pochi giri dal termine, Valentino riuscì a ricucire il gap e a sferrare un sorpasso determinante su Capirossi proprio nell’ultimo passaggio, mantenendo poi il comando fino alla bandiera a scacchi. Quel sorpasso, frutto di freddezza e strategia, dimostrò ancora una volta il perché Rossi fosse considerato il “Dottore”: preciso nei tempi, impeccabile nell’esecuzione e soprattutto capace di gestire la pressione nei momenti focali.

Lorenzo 2016: la zampata alla Biondetti

Il GP d’Italia 2016 fu un duello tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez, che non si risparmiarono nulla per 23 giri. Ma fu nel penultimo settore dell’ultimo giro, alla variante Biondetti – un punto inusuale per attaccare – che Lorenzo sfoderò un colpo da maestro. Con una traiettoria stretta e un tempismo millimetrico, lo spagnolo sorprese Marquez, che rispose immediatamente riprendendo il comando alla Bucine. Tuttavia, Jorge rimase incollato alla sua ruota, sfruttando ogni cavallo della sua Yamaha per uscire più forte dall’ultima curva e sfrecciare sul traguardo con un vantaggio di soli 19 millesimi. Un sorpasso da manuale, seguito da un controsorpasso e da una vittoria al fotofinish: una danza perfetta tra due titani, con il Mugello ancora una volta a fare da cornice a uno dei finali più incredibili di sempre.

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