
La tappa regina del Giro d’Italia 2025 ha mantenuto tutte le sue promesse. Dura, infuocata, drammatica. Ma soprattutto decisiva. Tra i tremendi Gpm di prima categoria, il gran caldo e una lunga serie di scatti e controscatti, Isaac Del Toro ha risposto agli attacchi con incredibile maturità e con la forza dei grandi, guadagnando secondi preziosi su Richard Carapaz e Simon Yates.
Giro d'Italia: Gioia e lacrime di Nicolas Prodhomme a Champoluc. Il francese ha vinto la 19esima tappa. Isaac Del Toro, secondo all'arrivo, ha guadagnato altri due secondi su Richard Carapaz, l'unico a provare a staccare la maglia rosa. Di @Giostuzzihttps://t.co/7FAyhMLhfu
— Il Foglio (@ilfoglio_it) May 30, 2025
A prendersi la vittoria di tappa, però, è stato Nicolas Prodhomme, grazie a un’azione devastante nel finale: per lui, splendido arrivo in solitaria a Champoluc. Ma la tappa è stata una battaglia già alla partenza da Biella. Ai piedi del Croce Serra sono iniziati gli attacchi. Van Aert viene riassorbito, poi parte una fuga a più punte guidata da Prodhomme, Cattaneo e Steinhauser, con dentro anche corridori come Tiberi, Bardet, Bilbao e Scaroni.
Quest’ultimo mette il turbo sul Col Tzecore e si prende punti pesanti per la maglia azzurra, ormai saldamente sulle spalle di Lorenzo Fortunato. Nel frattempo, nel peloton si studia la mossa decisiva. La UAE di Del Toro controlla, mentre la Red Bull Bora alza il ritmo sul Saint-Pantaléon. Qui iniziano a vedersi le prime crepe, con Harper costretto al ritiro per crampi e Bardet in evidente difficoltà.
A 35 chilometri dall’arrivo si accende la corsa. Prodhomme raggiunge e stacca Tiberi e Verona sulla salita del Col de Joux, allungando con un passo regolare e deciso. Dietro, mentre le squadre dei big iniziano a preparare la battaglia finale, è ancora la UAE a gestire al meglio il ritmo. Majka e McNulty fanno da scudo perfetto per Del Toro, che sembra più lucido e fresco dei rivali.

Ci prova Carapaz, ma l’ecuadoregno sembra mosso più dall’orgoglio che da reale convinzione. Risponde subito Del Toro, mentre Yates perde qualche colpo e comincia a cedere terreno. Sull’ultima asperità, l’Antognod, l’ordine si consolida: Prodhomme vola verso la vittoria, Del Toro resta incollato a Carapaz e poi lo beffa nel finale con un guizzo da campione.
Con il secondo posto di tappa e gli abbuoni, il giovane messicano guadagna 2 secondi su Carapaz e 23 su Yates. Un risultato importante per il morale, soprattutto in vista della tappa finale di montagna con arrivo al Sestriere, dove tutto potrà ancora succedere. Del Toro temeva queste montagne, ma ha saputo affrontarle con intelligenza e sangue freddo.
Giro d’Italia, si decide tutto sul Sestriere
Intanto, Nicolas Prodhomme si gode il momento: una vittoria costruita con una condotta d’attacco che è stata premiata, in una delle tappe più dure dell’intero Giro. E la penultima tappa, con arrivo al Sestriere, sarà decisiva. Il ricordo va al 2018, quando Chris Froome ribaltò il Giro con un’azione epica. Anche stavolta il dislivello si concentrano nel finale.
Una cosa è certa: Del Toro non ha intenzione di mollare. Anzi, la sua convinzione e la sua voglia di tenersi la maglia rosa sembra crescere con l’aumentare della pressione. Il Giro 2025 è ancora aperto, ma ora è il messicano a dettare il passo. E, va detto, la vittoria di questo giovane atleta 21enne che nessuno vedeva fra i favoriti scriverebbe una pagina epica nella storia della corsa rosa.
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