
Giro d’Italia, sotto lo sguardo sghembo della Torre di Pisa arriva una giornata di acqua e sorprese. La cronometro da Lucca a Pisa, ultima corsa contro il tempo di questo Giro, è segnata dalla pioggia e dalla prudenza degli uomini di classifica. A beffare i big è l’olandese Daan Hoole, che con una prestazione sontuosa sfreccia verso la vittoria di tappa, chiudendo davanti a Hayter e Tarling.
Giro d'Italia dominante per la Lidl-Trek💪
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) May 20, 2025
Su 10 tappe la squadra statunitense ne ha vinte 4, con Pedersen grande protagonista e detentore anche della maglia ciclamino🟣#Ciclismo #GirodItalia pic.twitter.com/5dMphr1XDM
Con una classifica cortissima, il più abile nel guadagnare terreno è Primoz Roglic, che recupera cinque posizioni nonostante una ricognizione mattutina finita con una caduta. Juan Ayuso attacca a viso aperto: è l’unico a rischiare davvero, arrivando vicinissimo all’impresa. Ma Isaac Del Toro, il ragazzo messicano che ha sorpreso tutti, riesce a salvare la maglia rosa per 25 secondi. E ora sa che dovrà difenderla con le unghie sulle amate montagne.
La tappa parte con asfalto asciutto ma si trasforma presto in una trappola: la pioggia colpisce a fasi alterne, costringendo i corridori alla massima attenzione. Tarling e Van Aert pagano caro le condizioni meteo: il belga, velocissimo in avvio, si spegne nel finale; l’inglese perde il confronto diretto con Hoole.
Cattaneo e Frigo partono forti, ma crollano nel tratto finale. Gee, Vacek, Arensman: nessuno riesce a trovare il colpo giusto. Poi è il momento dei big. La cronometro è anche una cartina al tornasole delle ambizioni: Antonio Tiberi riesce a difendere il terzo posto in classifica, contenendo i danni con lucidità e coraggio. Male invece Giulio Ciccone, che perde 1’38” da Roglic e precipita al nono posto.
Giro d’Italia, Del Toro resiste e aspetta le montagne
Nel frattempo Ayuso spinge forte, rischia, prende ogni curva al massimo. La maglia rosa sembra a portata di mano, ma Del Toro, pur rallentato, riesce a limitare i danni con una prova di tenacia e testa. Ora però si sale: la tappa da Viareggio a Castelnuovo ne’ Monti, 186 km e 3.800 metri di dislivello, potrebbe già dare indicazioni importanti.
La salita di San Pellegrino in Alpe, 14 km all’8% di media, potrebbe essere il teatro di un attacco da lontano. Se i big non si muovono subito, una fuga ben organizzata rischierebbe di arrivare fino in fondo. Il Giro d’Italia entra nella sua fase più faticosa e anche più bella.
La maglia rosa è l’obiettivo di tutti, ma per ora resta sulle spalle di Del Toro. Ed è una situazione importante, perché il ragazzo messicano è un grimpeur e un combattente. Vedremo che strategie adotterà la sua squadra.
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