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Genoa, Masini parla del grave infortunio: “Il calcio crea storie uniche. Ora sogno un gol a Marassi”

Patrizio Masini, centrocampista del Genoa, ha raccontato a Sky Sport il difficile percorso che lo ha portato fino alla Serie A, ripartendo dal grave infortunio alla coscia subito ai tempi del Novara. Un problema che aveva richiesto due interventi chirurgici e ben 72 punti di sutura.

Nonostante le difficoltà, Masini ha saputo rialzarsi e costruire il proprio percorso, fino a diventare una pedina importante nella squadra rossoblù: “Ogni stagione è a sé. Lo scorso anno ho fatto la prima in B, quest’anno non era scontato. Sono contento e questo spiega come il calcio crei storie uniche”, ha dichiarato il giocatore. Un racconto di determinazione e resilienza che dimostra come, anche nei momenti più difficili, il calcio possa regalare opportunità e scrivere storie straordinarie.

Masini: “La fascia da capitano? Sarebbe un sogno

Nonostante tutto è qui al Genoa e può pensare al futuro…
“Devo ringraziare il direttore Ottolini ed il mister che decisero di tenermi. Vediamo in futuro, mi piace anche fare l’allenatore. Ma se fai il ds e scopri un giocatore sconosciuto che poi esplode è una soddisfazione…”.

Il gol segnato contro la Roma?
“La prima da titolare è stata già di per sé un’emozione, poi il gol inaspettato… L’esultanza è stata una manifestazione di gioia sincera, perché non me lo aspettavo. E’ stata una cosa di cuore. E’ stato un momento unico”.

Ora la sfida di San Siro contro l’Inter…
“Dopo l’Olimpico è l’altro stadio iconico. Non vedo l’ora, sarà difficilissimo ma cercheremo di toglierci soddisfazioni”.

Sogna la fascia da capitano?
“Sarebbe un sogno indossarla, ma ancora ho fatto troppo poco. Intanto vorrei segnare a Marassi, davanti ad amici e familiari, sarebbe un’emozione unica. Essere qua è il coronamento del mio percorso, spero di continuare così, ho rinnovato fino al 2028”.

Qual è il suo sogno per la partita con l’Inter?
“Lo tengo per me, ma dovremo fare una partita importante perché giocheremo contro uno degli avversari più forti d’Europa”.

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