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Gene Hackman, scoperta inquietante nella villa: cosa ha ucciso la moglie

Una notizia sconvolgente ha gettato un’ombra oscura su una delle icone più amate di Hollywood: Gene Hackman. Le autorità hanno diffuso dettagli agghiaccianti sulla morte dell’attore e della moglie Betsy Arakawa, svelando un retroscena che ha il sapore di un vero thriller. A fare da sfondo a questa vicenda è la loro imponente villa da quattro milioni di dollari, situata tra le colline di Santa Fe, New Mexico. Non un luogo qualunque, ma una proprietà da sogno che, dietro la sua facciata lussuosa, nascondeva un pericolo invisibile quanto letale.

La scoperta inquietante nella villa:

Secondo quanto riportato da TMZ, la villa dell’attore Gene Hackman era teatro di una vera e propria infestazione di roditori. Le autorità hanno confermato che nell’abitazione sono stati trovati nidi di topi e carcasse in almeno otto diverse aree, tra cui:
• Tre garage
• Due casite
• Tre capannoni

Come se non bastasse, anche all’interno di due veicoli parcheggiati nella tenuta sono state rilevate tracce evidenti della presenza dei roditori. Nelle strutture erano inoltre presenti trappole sparse, segno evidente che la coppia stesse cercando da tempo di combattere un problema di infestazione diventato ormai ingestibile.

Un ambiente insidioso e contaminato che, secondo gli investigatori, avrebbe trasformato la villa in un pericoloso incubatore di virus. (continua dopo la foto)

Cosa avrebbe ucciso la moglie Betsy Arakawa

Dietro questa storia agghiacciante si cela un nemico silenzioso e letale: l’Hantavirus. Secondo i rilievi effettuati, sarebbe stato proprio questo virus a provocare la morte di Betsy Arakawa, la compagna di vita di Gene Hackman. L’Hantavirus è una rara ma temibile infezione trasmessa dai roditori, capace di trasformare in poche ore una banale febbre in una condanna senza appello. Secondo la medico legale, la malattia inizia con sintomi influenzali, come febbre e dolori muscolari, e può durare dai tre ai sei giorni, ma il decorso è implacabile:

Si forma fluido nei polmoni e attorno ai polmoni, e la persona colpita muore in poco tempo, tra le 24 e le 36 ore.” Una diagnosi che ha lasciato poco spazio ai dubbi: nella villa il virus aveva trovato il suo habitat perfetto.

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