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Gattuso, senti Montella: “Noi e l’Italia siamo simili, però…”

Vincenzo Montella osserva da lontano, ma con attenzione, il cammino dell’Italia verso il Mondiale. Dopo il sorteggio dei playoff, il commissario tecnico della Turchia ha tracciato un parallelo diretto tra il cammino degli Azzurri e quello della sua nazionale, parlando di gruppi difficili, di pressioni e soprattutto di serenità da ritrovare.

“Siamo un po’ come l’Italia: gruppo difficile, noi la Spagna, voi la Norvegia, e ora i playoff. Inshallah, ci vedremo al Mondiale”. Montella ha seguito il sorteggio da spettatore interessato, dopo aver chiuso al secondo posto dietro la Spagna e davanti alla Georgia, strappando anche un 2-2 a Siviglia. (continua dopo la foto)

Ora, per la qualificazione, la Turchia dovrà affrontare la Romania in casa e, in caso di successo, giocare la finale in Kosovo o Slovacchia. Montella è alla guida della nazionale dal settembre 2023: ha già centrato l’accesso a Euro 2024 e la promozione in Nations League. L’ultimo Mondiale disputato dai turchi resta quello del 2002.

“Sta crescendo. È una squadra giovane, piena di entusiasmo. Ce la giocheremo ai playoff”, ha spiegato. La differenza con le grandi potenze resta nella profondità delle rose: “Spagna, Francia, Inghilterra e Portogallo hanno 30 giocatori di alto livello. Noi no, quindi dobbiamo dare tutto nella settimana decisiva”.

Sul momento della nazionale di Gattuso, Montella è netto: “Secondo me vi buttate troppo giù. I giocatori non mancano”. Poi entra nel dettaglio: “L’Italia ha il miglior portiere del mondo, una difesa ottima, un centrocampo con Tonali e Barella di spessore internazionale. Davanti segna, con Kean e Retegui e con Pio Esposito che cresce”.

Il problema, secondo l’ex attaccante, è uno solo: “La serenità. L’Italia non è debole, ma non gioca tranquilla. È sempre sotto pressione e al primo errore vai in difficoltà. Deve ritrovare gioia ed entusiasmo”. Un concetto che Montella ha collegato anche al lavoro di Gattuso: “I giocatori li ha, deve solo dar loro serenità”. (continua dopo la foto)

Montella ha avuto il coraggio di lanciare Arda Guler e Kenan Yildiz quando non erano titolari al Real Madrid e alla Juventus. Su Yildiz è molto chiaro: “È un gran bel giocatore, una bella persona, ha solo vent’anni ed è ambizioso. Deve però migliorare in una cosa: deve imparare ad attaccare l’area con più cattiveria e continuità. Quando lo fa, segna”.

Alla domanda sul perché in Italia nascano meno talenti di questo tipo, la risposta è diretta: “Si può fare di più, partendo dai bambini e dai dilettanti. Bisogna giocare di più con il pallone, allenarsi divertendosi. Oggi ci sono troppi tempi morti, troppe spiegazioni tattiche: i ragazzi si annoiano e perdono tempo”.

Sul ruolo del numero dieci, Montella chiude così: “Si può ancora giocare con il 10 di una volta, ma deve essere un 10 che torna. Oggi nessuno può permettersi di difendere in dieci”.

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