Le più recenti indagini sul caso Garlasco riportano in primo piano la questione della traccia genetica identificata sulle unghie di Chiara Poggi durante una perizia eseguita nel 2014. Dopo la riapertura del fascicolo nel 2024 e la diffusione degli ultimi sviluppi nel marzo 2025, l’attenzione si è focalizzata su Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi. Al centro dell’inchiesta resta il quesito se le prove raccolte possano realmente sostenere una richiesta di rinvio a giudizio.

Le ultime analisi genetiche: compatibilità e limiti tecnici
Il ritorno in Tribunale avvenuto di recente ha segnato una svolta significativa: è stato disposto un incidente probatorio con l’incarico a una perita super partes di esaminare nuovamente i dati genetici raccolti undici anni fa. L’esito ha confermato la compatibilità del cromosoma Y isolato nel 2014 con quello della famiglia di Andrea Sempio. Tuttavia, questa compatibilità non elimina i dubbi già presenti in passato, che continuano a rappresentare un freno all’avanzamento delle indagini.

Materiali esauriti: impossibile una nuova analisi sulle unghie
Un ostacolo fondamentale è di natura tecnica e definitiva. Secondo quanto riferito da fonti investigative e riportato da Fanpage, non è più possibile eseguire ulteriori accertamenti sulle unghie di Chiara Poggi: il materiale biologico è stato completamente utilizzato durante la perizia del professor Francesco De Stefano, svolta per la Corte d’Assise Appello bis. Gli esperti coinvolti nelle indagini del 2024 e 2025 hanno quindi potuto soltanto reinterpretare i dati originari del 2014, senza la possibilità di nuove verifiche. Già allora era emerso un limite cruciale: le unghie furono sottoposte a processi che ne impedirono l’analisi puntuale del punto di rinvenimento del DNA di Sempio.
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