
È un enigma che non smette di tormentare, un colpo mai rimarginato nel cuore di una famiglia e di un intero Paese. A Garlasco, dove tutto ebbe inizio, si torna a parlare di Chiara Poggi, della sua morte violenta e delle ombre che continuano a incombere sul caso. La riapertura delle indagini ha riacceso una miccia già pronta a esplodere, alimentata da ipotesi, sospetti, analisi genetiche e nuovi interrogativi. Al centro, il nome di Andrea Sempio, oggi nuovamente osservato dalla Procura. Ma mentre i riflettori mediatici si accendono e si moltiplicano le voci, ciò che pe il momento resta incrollabile è una condanna definitiva: quella di Alberto Stasi. Ma cosa pensano i genitori di Chiara, delle nuove indagini in corso? Fin dalla notizia della riapertura i coniugi Poggi hanno espresso la loro certezza su chi sia per loro sia il colpevole. Tuttavia, durante una recente intervista in televisione a “Quarto Grado”, la coppia ha espresso dichiarazioni spiazzanti.

Il caso Garlasco e la parola “verità”
La morte di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di Garlasco, è rimasta per anni un delitto simbolo del mistero italiano. Il processo mediatico ha corso parallelo a quello giudiziario, generando un’eco che ha spesso superato le aule dei tribunali. Quando nel 2015 Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a sedici anni per omicidio, la giustizia ha parlato. Ma non tutti hanno voluto ascoltare.

Le indagini riaccese su Andrea Sempio
Oggi, il riemergere del nome di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, ha riaperto il dibattito pubblico, confondendo – per alcuni – le acque. Ma la realtà giuridica è diversa: non esistono prove nuove in grado di scagionare Stasi. Si parla, semmai, di concorso in omicidio, una sfumatura che non riscrive la storia, ma semmai prova a riempire i suoi vuoti.
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