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Gaia morta dopo l’anestesia, le parole disperate del padre

Gaia Pagliuca aveva appena compiuto 23 anni. Energica, solare, appassionata di moda e piena di sogni, stava costruendo il proprio futuro con determinazione. Ma il 29 settembre dello scorso anno, la sua vita si è fermata bruscamente dopo un’anestesia locale in uno studio dentistico di Bastia Umbra. A distanza di nove mesi, il padre Vincenzo Pagliuca non si dà pace e chiede giustizia. “Colpa dell’anestesia”, è la frase che riecheggia nei titoli e nel suo dolore quotidiano.

Il dolore di un padre che non si arrende: “Sopravvivo solo per mio figlio”

«Gaia era generosa, intelligente, curiosa. Amava gli animali, soprattutto i cani. Era la figlia che ogni padre avrebbe voluto». Con queste parole, Vincenzo descrive la sua bambina. Da quel giorno maledetto, racconta, la sua vita è diventata un inferno: «Piango ogni giorno da nove mesi. Non ho più desideri, solo vuoto». Ogni gesto quotidiano è avvolto da un silenzio assordante, segnato da una perdita insostenibile. Ma la sofferenza si è trasformata in un’urgenza: ottenere verità e giustizia, per Gaia e per chiunque potrebbe ritrovarsi nella stessa situazione.

La tragedia nello studio dentistico: cosa è successo il 29 settembre

Vincenzo quel giorno era con lei. Accompagnò Gaia allo studio dentistico e rimase in sala d’attesa. «Sentivo che si lamentava per il dolore. Poi un’assistente mi ha chiamato d’urgenza. Gaia era cianotica, in arresto cardiaco». I soccorsi arrivarono tempestivamente, ma non bastarono. Da subito, le indagini si sono concentrate sulla dinamica dell’anestesia e su una possibile reazione avversa. Le cartelle cliniche sono state acquisite, il personale ascoltato, mentre la comunità – sconvolta – chiedeva chiarezza.

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