
Ferrari, Charles Leclerc si presenta in Catalogna con la lucidità, con l’entusiasmo contenuto di chi ha appena ottenuto un risultato importante a Montecarlo, ma sa anche che ci sarà bisogno di molti altri miglioramenti. La McLaren vola e le altre non aspettano. Eppure, qualcosa si muove. Le nuove specifiche sulle ali anteriori imposte dal regolamento potrebbero rimescolare almeno un po’ le carte.
Formula 1: gli appuntamenti in programma oggi per il GP di Spagna
— bulaggnasport (@bulaggnasport) May 30, 2025
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“Non è cosa da poco”, ha detto il monegasco con tono riflessivo, “sarà un cambiamento per tutti. Ma non credo inciderà tanto per noi. O almeno, non so se l’impatto sarà più grande per noi o per gli altri. Nel primo caso, sarebbe come avere un piccolo pacchetto di aggiornamenti, e ci sarebbe possibilità di avvicinarsi ai primi“. (continua dopo la foto)

È lì che si gioca tutto, in quell’“avvicinarsi”. Perché il gap esiste, ma la sensazione è che la Ferrari non voglia più essere una spettatrice passiva. Come ha anticipato Vasseur, c’è un progetto da salvare, perché se la SF-25 non dovesse migliorare non resterebbe che cominciare in lavoro per il 2026, mentre questa stagione scivolerebbe tristemente verso la sua fine.
Barcellona è storicamente una pista che porta a galla la verità. Aerodinamica, trazione, degrado gomme: se una vettura è davvero competitiva, qui lo dimostra. Leclerc lo sa e sottolinea quanto fatto nell’ultimo weekend: “La positività e il mind set di aver fatto un weekend buono e massimizzato il risultato a Monaco ci può aiutare. Tecnicamente però, non credo che ci sia qualcosa qui che può cambiare le aspettative”.
È il classico equilibrio tra cautela e speranza. Ma a Maranello c’è attesa: la SF-25 ha mostrato segni di miglioramento, ha un buon passo gara e forse ha trovato qualche soluzione per evitare debacle irrecuperabili in qualifica. In Spagna potrebbe finalmente giocarsela ad armi (quasi) pari con i migliori. Con un Hamilton in cerca di riscatto e un Leclerc in costante crescita, i tifosi ora hanno qualche speranza in più.
Intanto Lewis Hamilton ha voluto spegnere sul nascere le voci di presunti attriti con il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami: “Sono solo speculazioni”, ha tagliato corto l’inglese. “A Monaco ci sono zone dove concordiamo di non parlare per mantenere la concentrazione. Il nostro rapporto è ottimo. Ogni tanto ci sono incomprensioni, è normale, ma l’importante è l’obiettivo. E noi vogliamo vincere il Mondiale insieme”. (continua dopo la foto)

A Barcellona, come sempre, sarà il cronometro a decidere. Ma nei box Ferrari si respira un’aria nuova: non più soltanto ansia di rincorrere, ma anche una nuova fame di competizione. I problemi non sono risolti, non del tutto, e le favorite restano altre: le due papaya. Ma per ora l’importante è risalire e colmare il gap un po’ alla volta.
Gli occhi sono puntati su quell’ala anteriore, che ai meno esperti può sembrare un dettaglio, ma in realtà potrebbe spostare gli equilibri almeno di un po’. E in Formula 1 sono i dettagli a fare la differenza. E forse, possono anche a ridare un senso a un mondiale che stava scivolando via.
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