
Weekend ancora amaro per la Ferrari sul circuito Gilles Villeneuve di Montréal. Charles Leclerc, partito dall’ottava posizione dopo una qualifica deludente, ha chiuso al quinto posto il Gran Premio del Canada, davanti a Lewis Hamilton, in un finale teso e dopo una corsa in cui il nervosismo per le scelte dei box era evidentissimo..
#CanadaGP @ScuderiaFerrari è ad un bivio, la pressione è alle stelle ed ormai la pista è l'ultimo dei suoi problemi ormai.@Charles_Leclerc si rovina la gara al sabato e ci mette una pezza alla domenica. @LewisHamilton ormai lancia messaggi criptici a mezzo stampa.
— Vito Quaranta 🇮🇹 (@quaranta_vito) June 16, 2025
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Il punto critico? La strategia del Cavallino, finita di nuovo sul banco degli imputati. Leclerc avrebbe voluto puntare tutto su un solo pit stop, ma dal box hanno deciso diversamente, ordinando una doppia sosta. Ne è nata una discussione accesa via radio, con un Leclerc visibilmente frustrato per non aver potuto seguire la sua idea di gara.
L’analisi della corsa spiega bene i motivi del malcontento. Leclerc era l’unico, insieme a Lando Norris, a partire su gomma dura: una mossa quasi obbligata per recuperare terreno dopo la qualifica sottotono. Dopo una gestione iniziale accorta, il ritmo è cresciuto, ma la chiamata al box al 26° giro ha stroncato i piani del monegasco, costretto a montare di nuovo gomme dure.
La seconda parte di gara ha visto un Leclerc ancora veloce, ma penalizzato da una strategia che non ha convinto. Il team, infatti, ha ritardato la seconda sosta temendo un calo della gomma media, giudicata invece idonea dallo stesso Charles.
La sosta finale, al 54° giro, lo ha fatto rientrare a oltre dieci secondi da Norris: solo l’incidente dell’inglese nel finale ha permesso a Leclerc di guadagnare un piazzamento in top 5.
A conti fatti, la strategia a una sosta, pur rischiosa, avrebbe potuto dare un risultato analogo, se non migliore, senza alimentare polemiche interne. La SF-25, su questa pista, aveva un passo promettente: un’occasione sprecata che aggiunge tensione a una stagione in cui la Ferrari non appare solo fuori gioco, ma anche in rotta di collisione interna.
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