
Erika Strambi, 53 anni, è stata trovata morta a Pantigliate, dopo una serata al karaoke che avrebbe dovuto essere di festa. Si era allontanata dalla sua vettura, lasciando dietro di sé solo dubbi e silenzi. Ora, una telefonata fatta proprio in quella notte maledetta potrebbe finalmente gettare nuova luce su ciò che è realmente accaduto quella notte del 6 luglio. I genitori di Erika, travolti dal dolore e dalla rabbia, chiedono giustizia: vogliono che si vada a fondo per escludere che qualcuno abbia avuto una qualche responsabilità, per poi fuggire e nascondere la verità. Quel filo di voce al telefono potrebbe essere l’ultimo pezzo del puzzle, l’unico modo per far emergere la verità nascosta.

Erika Ferini Strambi: la notte della scomparsa
Nella notte in cui si consuma la vicenda di Erika Ferini Strambi, le prime informazioni raccolte dagli inquirenti delineano una situazione caratterizzata da confusione e paura. La donna, cinquantatré anni, aveva trascorso la serata in compagnia di amici in un locale a Segrate. Al termine dell’evento, Erika si è messa alla guida della sua Mini Cooper nera senza fare ritorno a casa e dirigendosi invece nelle campagne della provincia milanese. Le telecamere di sorveglianza la registrano allontanarsi, ma da quel momento non vi sono più sue tracce.

Le ricerche e il ritrovamento di Erika Strambi
Per diversi giorni, la scomparsa di Erika Ferini Strambi rimane avvolta nel mistero, alimentando apprensione tra familiari e conoscenti. Dieci giorni dopo, il corpo della donna viene individuato in un campo, distante dall’autovettura. La scena del ritrovamento presenta elementi peculiari: Erika indossava scarpe eleganti, i vestiti risultavano in disordine e il contesto circostante solleva diversi interrogativi.
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