Luciano Gaucci, a lungo presidente del Perugia tra gli anni ’90 e 2000, è morto oggi a Santo Domingo. Gaucci, che aveva 81 anni, era andato inizialmente nella Repubblica Dominicana per sfuggire ad accuse di bancarotta fraudolenta in conseguenza del fallimento del club umbro. Dopo aver patteggiato ed usufruito di un indulto era rimasto nell’isola dei Caraibi: era da tempo malato gravemente.
Come dirigente sportivo, durante la gestione del Perugia ha ottenuto una promozione dalla Serie C1 alla Serie B nel 1994, due promozioni dalla Serie B alla Serie A (1996 e 1998), più una promozione in Serie B revocata per illecito sportivo al termine del campionato 1992-1993, che costò tre anni di squalifica al presidente.
Durante le stagioni in Serie A la squadra raggiunse la semifinale di Coppa Italia 2002-2003 e la partecipazione alla Coppa Uefa 2003-2004, successiva alla vittoria della Coppa Intertoto 2003, primo trofeo importante della società umbra.
È stato anche proprietario della Viterbese (dal 1997 al 2000 con una promozione in Serie C1), Catania (dal 2000 al 2004 con una promozione in Serie B) e Sambenedettese (dal 2000 al 2004 con due promozioni dalla Serie D alla Serie C1). Dopo aver lavorato da giovane come tranviere, è diventato monopolista nel settore degli appalti nelle pulizie (impresa La Milanese) ed è stato vicepresidente della Roma dall’82 all’89 sotto la presidenza di Dino Viola.
Presidente eccentrico, è stato il primo, e per adesso unico, presidente ad affidare la panchina di squadra di calcio a un’allenatrice: nel 1999 chiamò infatti Carolina Morace alla guida della Viterbese, dove restò pochissimo. Inoltre fu lui a far debuttare in Serie A Serse Cosmi e in Serie B Stefano Colantuono. E fu lui a ingaggiare al Perugia Saadi Gheddafi, figlio dell’ex dittatore libanese, e Ahn Jung-hwan, attaccante sudcoreano giustiziere dell’Italia ai Mondiali del 2002.