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Dopo King, Whitaker: due grandi scomparsi troppo presto

Cosa accomuna Pernell Whitaker e Silver King? Sicuramente l’esser stati dei grandi campioni, ognuno nella propria categoria, ma ancor più l’esser scomparsi in maniera imprevista, e troppo presto. Poco più che cinquantenni, i due sono morti recentemente: il campione olimpico, IBF, WBC e WBA in un incidente stradale; il wrestler addirittura sul ring, per un infarto. Due grandi nomi della boxe e dello sport da combattimento in generale, che non possono non meritare un ricordo.

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Pernell Whitaker, incidente

Detto Sweat Pea, il pugile di Norfolk era nato nel 1964, iniziando a combattere giovanissimo… all’età di nove anni! Whitaker era a piedi quando è arrivata l’automobile che lo ha travolto mentre attraversava un incrocio di Virginia Beach. Una morte – sopraggiunta domenica 14 luglio all’età di 55 anni – improvvisa e assurda, che ha sconvolto tutti gli appassionati e i fan più nostalgici di questa vera leggenda della Noble Art.

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Dilettante di ottimo livello, dopo essersi fatto notare come Peso Leggero, Whitaker era riuscito a vincere l’oro alle Olimpiadi di Los Angeles nei pesi leggeri nel 1984, laureandosi poi campione IBF, WBC, WBA dei Leggeri, IBF dei Welters jr., WBC dei Welters e WBA dei Medioleggeri. Per lui parlerà per sempre il suo record di 40 vittorie in 45 incontri (di cui 17 per ko) e l’inserimento nella International Boxing Hall of Fame del 2006.

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Silver King, sul ring

Poco prima di lui, avevamo dovuto dire addio anche al wrestler cinquantunenne Silver King, luchador messicano e attore noto anche come Black Tiger III. Al secolo César Cuauhtémoc Gonzáles Barrón, l’atleta è morto l’11 maggio scorso sul ring di Londra dove stava combattendo contro Juventud Guerrera, in un Live Show. Un infarto che ha trasformato in tragedia l’evento Lucha Libre World: The Greatest Show of Lucha Libre 2019.

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Dopo aver portato una flying clothesline e il successivo tentativo di schienamento, il suo avversario ha reagito con un colpo alla clavicola… l’ultimo. Nessuna scorrettezza o errore, solo una drammatica fatalità. King non ha più dato segni di vita, tra lo sconcerto del suo compagno di ring e dell’arbitro, che si sono rapidamente resi conto della gravità della situazione.

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Grandi wrestler, tra realtà e fantasia

E in molti non han potuto non ricordare la storia del Randy ‘The Ram’ Robinson interpretato da Mickey Rourke nello splendido The Wrestler di Darren Aronofsky, vincitore del Leone d’Oro al 65º Festival di Venezia. Anche lì si assisteva – più o meno – alla conclusione del percorso di un famoso lottatore a fine carriera. Ma nella finzione quella che si sviluppava era una scelta, per quanto sofferta.

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