
Un ritrovamento agghiacciante nei luoghi frequentati da Vasile Frumuzache, il vigilante romeno accusato dell’omicidio di Maria Denisa Adas, sta facendo emergere scenari sempre più inquietanti. Durante le operazioni di scavo condotte tra Monsummano Terme e il bosco delle Panteraie, gli inquirenti hanno fatto un ritrovamento choc.

Omicidio di Denisa, trovati resti umani nei terreni del killer
Le perquisizioni si sono concentrate su due aree chiave: il terreno della casa di Frumuzache a Monsummano Terme e l’area boscosa vicino a un casolare abbandonato a Montecatini Terme, dove erano già stati ritrovati i resti di Ana Maria Andrei, altra giovane donna scomparsa dall’estate 2024. È lì che gli uomini del RIS e i carabinieri hanno scoperto i nuovi reperti umani che ora saranno sottoposti a esami genetici per verificarne l’identità . Il sospetto, sempre più concreto, è che ci siano altre vittime, ancora da identificare.

L’inchiesta si allarga: si cerca un’organizzazione
A coordinare l’indagine è la procura di Prato, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, che ha firmato un decreto di perquisizione e sequestro notificato non solo a Frumuzache. Gli inquirenti non escludono che il 32enne possa aver agito per conto di una banda criminale, riporta Il Messaggero. È questa, al momento, l’ipotesi investigativa più grave e complessa. La scoperta di quattro telefoni cellulari, uno dei quali nascosto sotto un sedile dell’auto, e l’assenza di tracce ematiche nella stanza del delitto, nonostante Frumuzache abbia confessato di aver decapitato Denisa proprio lì, lasciano aperti molti interrogativi su modalità e complici.
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