
La sparizione di Maria Denisa Adas è ormai diventata un caso nazionale, anche per le sue molte zone d’ombra. Denisa, che lavorava come escort e soggiornava saltuariamente presso il residence Ferrucci, a Prato, è sparita senza lasciare traccia. Nessun segnale dal cellulare, nessuna transazione: un mistero che si infittisce. Il procuratore Tescaroli ha chiesto alle istituzioni di investire immediatamente nel potenziamento del sistema di sorveglianza. Nel frattempo, il tempo corre e le speranze di ritrovare Denisa si assottigliano. La città di Prato, scossa e preoccupata, attende risposte. Ecco gli ultimi sviluppi sul caso.

Maria Denisa Adas scomparsa, videosorveglianza fuori uso
Il primo grande ostacolo alle indagini è di natura tecnologica. Le immagini delle telecamere di sicurezza comunali, potenzialmente fondamentali per ricostruire gli ultimi movimenti di Denisa, sono inaccessibili. Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, si è detto «sbalordito» dalla situazione, definendola inedita nella sua carriera trentennale. A denunciare il blocco è stato lo stesso Tescaroli, che ha scritto una lettera alla sindaca Ilaria Bugetti, al presidente della Regione Eugenio Giani e alla prefetta Michela La Iacona, chiedendo un intervento urgente. Il Comune ha ammesso che il malfunzionamento è legato a un software datato e sovraccaricato dalla mole di dati richiesta. «Contiamo di consegnare il materiale entro la prossima settimana», ha assicurato un portavoce, come riporta Leggo. Ma intanto il danno investigativo è fatto: gli uomini del Nucleo investigativo dei Carabinieri sono costretti a procedere con il download a blocchi, rallentando drasticamente le operazioni.

La super-testimone scompare: si teme la fuga all’estero
Un altro colpo alle indagini arriva da chi, inizialmente, sembrava poter contribuire a risolvere il caso. Si tratta di una giovane amica di Denisa, definita “super-testimone”, che avrebbe fornito informazioni compromettenti su Maria Cristina Paun, madre della ragazza scomparsa. Ora, la testimone risulta irreperibile. Gli inquirenti sospettano una fuga in Romania, forse per timore di ritorsioni dopo aver riferito versioni in contrasto con quanto dichiarato dalla madre di Denisa. La stessa Paun è indagata per false informazioni a pubblico ministero. Il suo comportamento, ritenuto ambiguo, è al vaglio degli inquirenti fin dai primi giorni della scomparsa. La fuga della testimone, se confermata, potrebbe rappresentare una falla gravissima nella rete investigativa e indebolire una delle piste più battute.
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