Daniil Medvedev vive un momento di grande difficoltà. Il tennista russo ha subito una sconfitta inaspettata all’esordio del Masters 1000 di Parigi-Bercy contro Alexei Popyrin. La brutta prestazione è stata accompagnata da un gesto di frustrazione in campo, quando Medvedev ha lanciato in aria la racchetta.
I guess it's time for this season to end 🥲
— Did Daniil Medvedev Celebrate? (@DidMedCelebrate) October 30, 2024
Fun clip of him throwing his racket straight to heaven btw pic.twitter.com/ULQBP9colr
Si tratta della la terza sconfitta consecutiva per il russo, un segnale che desta qualche preoccupazione. Medvedev, ex numero uno del mondo e vincitore di 20 titoli in carriera, sta attraversando un periodo nero, con un’astinenza da trofei che dura da maggio 2023. L’ultimo successo risale agli Internazionali d’Italia, una vittoria che al tempo era parsa sorprendente visto che il torneo si svolgeva su terra rossa, una superficie non molto amata dal giocatore.
Il declino di Medvedev è in parte attribuibile alla crescita di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che hanno rapidamente scalato il ranking e hanno superato il russo in diverse occasioni. Medvedev, un tempo considerato la prima alternativa ai Big3, si ritrova ora relegato a un ruolo non dominante nel circuito, incapace di trovare continuità e di vincere titoli.
Medvedev, la frustrazione per l’ascesa di Sinner e Alcaraz
Le recenti sconfitte contro Sinner, con un pesante 6-1 6-4 a Shanghai e un altro netto 6-0 6-3 al Six Kings Slam, hanno messo in luce la crisi di rendimento di Medvedev. La sconfitta contro Popyrin (6-4 2-6 7-6) ha scatenato una reazione emotiva, culminata nel lancio della racchetta, un gesto che ha riassunto il suo stato d’animo.
Le statistiche parlano chiaro: da quando ha vinto il suo ultimo titolo, Medvedev ha partecipato a cinque finali, perdendo tutte. Ben quattro di queste sconfitte sono avvenute contro Sinner o Alcaraz, i nuovi fenomeni del tennis che stanno riscrivendo la storia del tennis, e il cui talento sembra aver lasciato superato il livello di gioco di Medvedev.
L’ascesa di Sinner e Alcaraz, che a soli 22 e 20 anni hanno già accumulato un impressionante numero di titoli, ha messo in ombra un Medvedev che ora dovrà lottare per ritrovare il suo posto nel tennis di élite. La sfida per il russo non consiste solo nel solo recuperare la forma, ma anche nel sapersi reinventare in un’era dominata da nuovi talenti.
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