Correre, e in generale praticare sport, comporta numerosi benefici, sia fisici che psichici. Ma difficilmente ci si ferma a contemplare il miglioramento dei sensi. Invece uno studio, condotto da ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche insieme alla Fondazione Santa Lucia e la Fondazione Ebri, afferma che correre migliora anche l’olfatto. Ci sarebbe infatti una correlazione tra il running (e l’attività sportiva in generale) e la formazione dei neuroni olfattivi. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Molecular Neurobiology.
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L’olfatto migliora con la corsa
I nuovi neuroni si generano a partire da cellule staminali, che si espandono e maturano. Le cellule staminali dormienti a loro volta si attivano grazie a stimoli, che possono essere interni o esterni. Tra gli stimoli che attiverebbero queste cellule c’è proprio l’attività fisica, che in particolare innesca neuroni legati al bulbo olfattivo. Tuttavia al momento questo fenomeno si è osservato solo nelle cavie (topi), quindi per ora il fatto che si possa aprire una nuova strada per la ricerca applicata all’essere umano è solo un’ipotesi. Ma un’ipotesi con un concreto valore. Significherebbe, per esempio, che le staminali attivate dalla corsa si potrebbero usare per prevenire l’invecchiamento cerebrale.
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Anche qualche anno fa uno studio riportato da LiveScience aveva associato l’attività fisica alle capacità olfattive. Specialmente nelle persone che, invecchiando, perdono la capacità di odorare. Lo studio aveva coinvolto circa 1600 persone di età inclusa tra i 53 e i 97 anni, e le aveva monitorate durante un arco temporale di 10 anni. Periodicamente, i soggetti si erano sottoposti a test relativi all’olfatto. I risultati, che evidenziavano come la percezione degli odori diminuisse con gli anni, sono stati correlati all’attività fisica praticata da ogni partecipante. L’indagine era riuscita a stabilire un evidente collegamento tra allenamento e capacità olfattive. Più le persone erano in forma, meno risultavano aver perso il senso dell’odorato invecchiando. Lo studio non ha stabilito un fenomeno di causa ed effetto, ma si è limitato ad osservare e registrare la correlazione tra sport e capacità di percepire gli odori.
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