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Como, orgoglio Fabregas: ma che frecciata a Igor Tudor!

Una giornata di festa e di rivincita per Cesc Fabregas e il suo Como, capaci di superare la Juventus con una prestazione di grande intensità e spirito collettivo. L’allenatore spagnolo, visibilmente emozionato ai microfoni di Dazn, ha voluto sottolineare l’orgoglio per la sua squadra e per il percorso costruito negli ultimi mesi.

“Oggi sono molto orgoglioso, ne abbiamo parlato prima in campo”, ha detto Fabregas. “Questo vuol dire essere vincenti, lottare sempre uno per l’altro con grande mentalità. È stato bellissimo vincere davanti ai nostri tifosi, oggi abbiamo dimostrato che quando siamo tutti uniti siamo forti”.

Soddisfatto anche per la prestazione di Alvaro Morata, l’ex compagno ai tempi del Chelsea: “Ha fatto la partita perfetta per quello che volevo da lui. L’attaccante è giudicato per i gol, ma non per me: il gol serve per la sua fiducia personale, ma non è quello che deve dare alla squadra”.

Fabregas ha poi analizzato la prova tattica dei suoi, evidenziando la crescita del gruppo: “Abbiamo giocato una grande partita tatticamente, contro una squadra che martedì andrà a giocare al Bernabeu contro il Real Madrid. Per noi è ancora lontano anche solo da pensare, ma oggi abbiamo dimostrato di essere bravi soprattutto per la qualità”.

A rendere ancora più speciale la giornata, la presenza in tribuna di Arsène Wenger e Thierry Henry, due figure fondamentali nella carriera di Fabregas. “Sono stato un’ora con loro prima della partita” ha raccontato.

“Devo ringraziare Wenger perché a 16 anni ha creduto in me come io sto credendo in Nico Paz. Lo stiamo portando a un altro livello, è un ragazzo umile e sono sicuro del suo futuro. Può arrivare dove vuole se continua con questa fame, perché talento e fisicità ce li ha”.

In conferenza stampa, il tecnico del Como ha poi risposto con una dura frecciata a un’uscita del collega Igor Tudor: “Io, a differenza sua, che mi ha chiamato solo ‘l’allenatore del Como’, lo chiamo con rispetto mister Tudor. Ha detto che prendo tutti i giocatori, ma magari non gli hanno spiegato bene come funziona qui”.

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