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Ciclismo, Ganna rilancia: “Basta secondi posti, voglio la Sanremo”

Dieci anni volati via e la sensazione che il meglio debba ancora arrivare. A marzo saranno passati dieci anni dal primo oro mondiale di Filippo Ganna, conquistato a Londra nel 2016 a soli 19 anni. Da allora una carriera fatta di trionfi, record e qualche delusione che ancora brucia. Ed è proprio da lì che riparte il gigante azzurro: dalla voglia di vincere, davvero.

Il recente ruolo da tedoforo per Milano-Cortina, condiviso con Jasmine Paolini, ha riacceso un fuoco che in Ganna non si è mai spento. L’Olimpiade resta un riferimento centrale: tre partecipazioni, tre medaglie e un obiettivo chiaro, arrivare al top a Los Angeles 2028. Con uno sguardo che, senza timori, arriva persino a Brisbane 2032. (continua dopo la foto)

Un’eredità familiare che pesa e motiva, visto che anche il padre Marco visse i suoi anni migliori ai Giochi. L’idea di chiudere su un palcoscenico olimpico, come fece Cancellara a Rio, non è un sogno proibito, ma un traguardo possibile.

Il presente, però, è il 2026. La preparazione è partita dopo una pausa mirata e il lavoro procede senza intoppi. In Ineos e in Nazionale c’è una novità importante: il nuovo ruolo di Elia Viviani, amico ed ex compagno, destinato a diventare un punto di riferimento tecnico e umano. Un dettaglio che per Ganna può fare la differenza nella gestione di una stagione fitta di impegni.

Il calendario parla chiaro: Sanremo, Roubaix, Giro, Tour a caccia di tappe e il Mondiale in Canada. Lo spirito è quasi tagliente: troppi secondi posti nelle ultime stagioni. Ora vanno trasformati in vittorie. A 30 anni, Ganna non sente il peso dell’età, ma la spinta a compiere un ulteriore salto, in un ciclismo sempre più estremo e competitivo.

La Sanremo è l’ossessione dichiarata. È il Monumento che gli è sfuggito per un soffio e che sente finalmente alla portata. Non rivoluzioni, ma fare “un po’ meglio le stesse cose”, perché spesso la differenza sta in una frazione di secondo.

Diverso il discorso per la Roubaix, mai davvero affrontata al massimo della condizione. Un conto aperto, da provare a regolare quando il momento sarà quello giusto. (continua dopo la foto)

Sul fronte cronometro, Ganna rivendica segnali forti: all’Europeo in Francia ha espresso valori da record, superiori persino a quelli del Giro 2020, pur chiudendo secondo dietro a Evenepoel. E proprio al belga, che sogna di battere il suo record dell’Ora, risponde con una mezza sfida: “Ben venga. Vedremo…”.

Il messaggio è chiaro: Ganna non è sazio. E questa volta non vuole più accontentarsi di salire sul podio. Vuole stare un gradino più su.

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